CAPO D'ORLANDO (ME) - 'ANTONIO INGROIA IO SO'- L'ITALIA È UN PAESE SOTTO RICATTO
DATA NOTIZIA: 23/08/2013 - FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
 
“Il giudice non è un “parruccone” e ha il diritto di esprimersi come magistrato che rompe lo schema della vecchia concezione del giudice chiuso in un mondo a parte”. E ancora. “Oggi chi difende la costituzione non è un conservatore ma un “rivoluzionario”. Queste alcune delle considerazioni che l'ex pm antimafia, noto per le indagini sulla trattativa Stato mafia, ha espresso a Villa Piccolo nel corso della presentazione del libro intervista sulla trattativa di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza “Antonio Ingroia Io so”.

“Oggi – ha detto l'ex pm i pezzi deviati dello Stato vengono purtroppo identificati tra quelli che vogliono la verità. Ai lettori dico di non fidarsi delle ricostruzioni distorte delle indagini sulla trattativa. Sarà un processo foriero di tensioni: guardate ai fatti, non alle versioni delle parti in causa. E lo stesso chiedo ai giornalisti. Una parte del paese non vuole la verità sulle stragi, e mi stupirei del contrario: non la voleva vent'anni fa, non la vuole adesso."

"C'è una verità indicibile nelle stanze del potere, un potere non conoscibile dai cittadini che si nasconde, che si sottrae a ogni forma di controllo. La ragion di Stato rischia di diventare un ombrello difensivo sotto il quale proteggere la parte oscura del potere, il suo volto osceno, e la storia occulta dei patti inconfessabili, compreso quello tra Stato e mafia." Le stragi e le bombe del '92-93, la nascita della Seconda Repubblica, la corruzione come sistema, l'attacco alla Costituzione e alla magistratura, la debolezza della sinistra, le indagini sulla trattativa, il conflitto con il Quirinale.

Il conflitto di attribuzione è stato una saracinesca sulla verità. Lo stop di fatto alle indagini. L'Italia di oggi è peggio di quella degli anni 70. Non siamo un paese normale perchè manca la verità sulle stragi di Stato e nessuno la vuole cercare. In sintesi siamo un paese sotto ricatto.” Ingroia è un fiume in piena, passa in rassegna decenni di mafia, malaffare politica, collusioni, depistaggi, speranze... opinione pubblica, scandali, ruberie e, inevitabilmente, il discorso cade sull'informazione e sul ruolo che ha sulla formazione della società.
Enzo Caputo

 
 
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