NEBRODI (ME) - FARE COMUNICAZIONE TRA UNA GIUNGLA DI COMUNICATI DIFFICILI DA LEGGERE!
DATA NOTIZIA: 02/10/2013 - FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
 

“Su 895 enti pubblici intervistati, solo il 23,2% (nel 2002 il 35,5%) dimostra di aver già recepito la legge; 150/2000, il 13,1%, (nel 2002 il 14,1%) ancora non la riconosce; mentre il 62,2% concentrato nel nord Italia ha recepito la legge solo in parte, (nel 2002 il 47,7%).”. Questi i dati di un monitoraggio fatto della provincia di Pescara e dall'associazione Comunicazione pubblica che dice chiaramente come la legge 150/2000 non sia ancora pienamente recepita dagli enti pubblici e spesso neanche conosciuta.

Certo sono dati riferiti al 2002, quindi non troppo recenti ma l'esperienza di oggi insegna, purtroppo, che le cose non sono cambiate di molto specie al sud mentre nella realtà dei Nebrodi quei dati vanno aumentati per difetto. L’articolo 1 è il manifesto dell’intero impianto legislativo. Il punto 1 è chiarissimo “Le disposizioni della presente legge, in attuazione dei principi che regolano la trasparenza e l’efficacia dell’azione amministrativa, disciplinano le attività di informazione e di comunicazione delle amministrazioni pubbliche” Eppure questa legge, la cui approvazione è stata molto sofferta e spinta dalla categoria dei giornalisti aveva il duplice obbiettivo di favorire l'occupazione e dare un buon prodotto informativo alla gente.

Sui nebrodi pero, vuoi perchè manca il bacino minimo di utenza previsto, vuoi perchè i comuni non si mettono d'accordo per gestire l'ufficio stampa consortile, vuoi perché non vogliono figure scomode all'interno(basti pensare all'autonomia dell'ufficio stampa) la legge non decolla. Proviamo a spiegarla nei dettagli:Le Strutture (figure professionali) (Art. 6) Dal punto di vista dei soggetti il testo legislativo istituisce formalmente 3 differenti strutture operative: -il portavoce - l’ufficio stampa - l’ufficio relazioni con il pubblico (URP)

Le prime due dovranno occuparsi di tutte le attività di informazione, mentre gli URP si occuperanno della attività di comunicazione in aggiunta ad analoghe strutture quali “sportelli per il cittadino”, “sportelli unici” e sportelli polifunzionali e per le imprese.

La separazione tra informazione e comunicazione diviene definitivamente netto. Il Portavoce è una figura che viene creata appositamente ed è legato a doppio filo da un rapporto fiduciario con l’organo che egli rappresenta, può anche essere esterno all’amministrazione e si occupa dei rapporti di carattere politico-istituzionale con gli altri organi d’informazione nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, stampa e relazioni pubbliche; (Art. 7)

A proposito del Portavoce va fatta una specifica ancora più chiara : per questa figura non sono previsti alcun tipo di percorso formativo, tantomeno il possesso di determinati requisiti. Non vi sono limiti di età o delle previsioni di incompatibilità. Può farlo chiunque, se chiamato dall’Amministrazione. L’Ufficio Stampa deve essere costituito da personale iscritto all’Albo nazionale dei giornalisti ed ha il compito di curare i rapporti fra l’istituzione ed i mezzi di informazione di massa.

L’Ufficio stampa è diretto da un coordinatore (capo-ufficio stampa) ed è l’addetto a curare i collegamenti con gli organi d’informazione attenendosi ai principi di trasparenza, chiarezza e tempestività delle comunicazioni d’interesse per l’amministrazione. Coordinatori e componenti dell’Ufficio stampa non possono però esercitare, per tutta la durata dei propri incarichi, attività professionali radiotelevisive, stampa o giornalismo (non può fare il giornalista al di fuori dell’Ufficio stampa, così è più facile) (Art. 9)

Per chi conosce le realtà politiche dei nebrodi capisce subito che è difficile che venga applicata una legge così perchè, nel suo piccolo, rappresenta una innovazione.

Una giungla di comunicati che sono di difficile lettura e, spesso incensano l'amministratore di turno che usufruisce del collegamento giusto. Che fare? Semplice obbligare gli enti ad assumere un giornalista magari a scavalco con altri comuni. Chissà forse è fantascienza.

Enzo Caputo

 
 
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