CASTELL'UMBERTO (ME) - COMUNE: SULLE BOLLETTE 'SALATE' IL BOTTA E RISPOSTA SINDACO VS ENEL
DATA NOTIZIA: 02/02/2014 - FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
 

Il sindaco umbertino Enzo Lionetto, si ribella alle super bollette e scrive una lettera di protesta all’Enel. Nella missiva il primo cittadino spiega che il suo paese si trova in provincia di Messina sui Monti Nebrodi, con 3.200 abitanti, e che l'Ente che rappresenta aveva precedentemente un  contratto di fornitura energia elettrica con Enel Energia S.P.A., mentre attualmente c’è un gestore diverso.

Come si legge nella nota “consumiamo molta energia elettrica tenuto conto che il nostro acquedotto è alimentato dalle acque sollevate a mezzo di elettropompa con dislivello di circa 650 metri in quanto manca la possibilità di approvvigionamento idrico a monte Dal 2012 l'Amministrazione non è riuscita a saldare le fatture a Enel Energia, non certo per mancanza di volontà, ma per mancanza dei fondi che ci vengono accreditati dallo Stato e dalla Regione Siciliana con ritardi anche di sei mesi.

La bolletta arriva invece puntuale. La società Enel Energia a seguito del cosiddetto (Decreto Bersani), per i Comuni che operano in regime di salvaguardia, aumenta in caso di morosità e/o tardato pagamento i prezzi dell'energia erogata, ribadisco non potuta saldare per quanto sopra appena detto, con integrazioni che oscillano tra il 40 e l'80%. Sulla maggiorazione effettuata si ha ancora una ricarica degli interessi legali”.

Abbiamo avuto, sottolinea Lionetto, degli incontri con i funzionari Enel Energia, ma solo tante promesse.  In questi giorni si sono limitati a effettuare la cessione credito a un istituto bancario. Abbiamo interessato del problema l'autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, non avendo riscontro”.

Il Comune di Castell'Umberto si avvia, oggi, al collasso finanziario o alla necessità di rateizzazione del credito  con una Banca che applicherà ulteriori interessi. Vi chiediamo, scrive infine il sindaco Lionetto, “possibile che un Ente Comune nelle condizioni di non poter pagare, perché non ha la puntualità delle rimesse finanziarie spettanti dallo Stato e dalla Regione. Oggi dobbiamo all'Enel Energia 500.000 euro, a fronte di non più di euro 200.000 di reale consumo, somme che abbiamo legittimamente inserito nel bilancio comunale e pertanto nelle condizioni di poter pagare”.

Non tarda ad arrivare la replica dell’Enel che scrive che sono “del tutto ingiustificate le proteste formulate dal Sindaco di Castell’Umberto che addirittura arriva ad accusare di usura l’azienda. Nel respingere fermamente tali accuse, Enel ritiene opportuno precisare di aver sempre legittimamente operato a tutela dei propri interessi e nel pieno rispetto delle normative emanate dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, l’organo preposto a regolare tale materia.

Quanto sta accadendo a Castell’Umberto è, infatti, solo la conseguenza della morosità maturata dal Comune nei confronti dell’Enel, ed ammessa dallo stesso Sindaco, che ha costretto l’azienda a richiedere la cessazione delle forniture disalimentabili e la disdetta dei contratti a mercato libero. Le forniture non disalimentabili, in attesa di determinazioni da parte del Comune, sono state, invece, trasferite dal mercato libero a quello di “salvaguardia”.

Naturalmente, scrivono i vertici Enel, infine che tali azioni sono state precedute dalle necessarie comunicazioni di preavviso e da contatti diretti, anche nella sede del Comune, attraverso i quali si è cercato di chiarire la situazione e di ottenere, senza successo, un preciso impegno sui pagamenti”. 

Salvatore Calà

 
 
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