PIRAINO (ME) - LA MONETA SICILIANA È REALTÀ. IL COMUNE 'ADOTTA' IL GRANO
DATA NOTIZIA: 04/03/2014 - FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
 


giuseppe pizzino pSu proposta del Sindaco dottoressa Gina Maniaci, giovedì 6 marzo, alle ore 18, il Consiglio Comunale di Piraino (Me) è convocato in seduta straordinaria per trattare sulla proposta di Progetto di Legge di iniziativa popolare per la moneta siciliana. Accogliendo l’invito a partecipare, ringraziamo il Sindaco e tutto il Consiglio Comunale di Piraino per l’attenzione riservata a Progetto Sicilia. 

“La Sicilia ebbe sempre la sua bandiera, la sua moneta e le sue particolari prerogative.” L’associazione Progetto Sicilia si ispira alla dichiarazione di Andrea Finocchiaro Aprile che, meglio e prima di altri, aveva ribadito l’importanza di una nostra moneta, ben sapendo che un territorio non sarebbe stato mai indipendente politicamente se prima non lo fosse stato economicamente e socialmente.

Grazie anche a Lui possiamo vantare la Carta Costituzionale del 15 maggio del 1946, invidiata per lungimiranza ed attualità da coloro che ambiscono all’indipendenza territoriale. Con L.R. 1/2000 è stata ufficializzata la Bandiera del 1282 nella cui Triscele furono aggiunte, non a caso, le spighe del grano, simbolo di fertilità. Ciò posto, siamo determinati a completare tale percorso invitando i deputati a votare il Progetto di Legge di iniziativa popolare per la moneta Grano perché finalmente si possa realizzare il benessere e la prosperità della nostra Isola. Viva la Sicilia.  

Soddisfatto l’imprenditore Pippo Pizzino, il “papà” di questo grande progetto sociale ed economico, che parteciperà all’incontro consiliare ed molto ringraziato il Sindaco e tutto il Consiglio Comunale di Piraino (ME) per l’attenzione riservata a Progetto Sicilia.
 
Una moneta parallela all’euro valida in Sicilia: è la singolare proposta dell’associazione Progetto Sicilia, fondata da Giuseppe Pizzino (nella foto). E’ stata denominata Grano e, nelle intenzioni dei proponenti, non sostituirebbe l’Euro. Grano troverebbe fondamento giuridico nell’articolo 41 dello Statuto della Regione Siciliana, per il quale “Il Governo della Regione ha facoltà di emettere prestiti interni”.

 
 
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