L’ennesimo caso di malasanità in Sicilia, non il primo e certamente non sarà nemmeno l’ultimo in una regione in cui il sistema sanitario è in condizioni a dir poco vergognose, causa gli scellerati tagli fatti da 10 anni a questa parte dagli ultimi governi regionali, compreso l’esecutivo Crocetta.

Vittima dell’ennesimo caso di malasanità la piccola innocente Nicole, una neonata che ha avuto una gravi crisi respiratorie dopo la nascita in una clinica privata di Catania, la casa di cura Giibino, che è stata trasferita d’urgenza in ambulanza nel reparto di rianimazione pediatrica dell’ospedale di Ragusa, perché nel capoluogo etneo non c’erano posti disponibili, ma è morta prima del ricovero.

E subito dopo il dramma, come in libro giallo è corsa allo scarico di responsabilità: Furiosa l’assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino che ha annunciato una ispezione e ha convocato i manager delle aziende ospedaliere di Catania per «un incontro urgente sulle Utin»: «E’ vergognoso che non si riesca a trovare un posto di Terapia intensiva pediatrica e d’urgenza per una neonata», ha detto Borsellino. «Verificherò come sono andate le cose senza guardare in faccia nessuno».

Mentre il governatore Rosario Crocetta sposta l’attenzione sul sistema delle cliniche abilitate. “Anche per loro, sostiene, deve essere obbligatorio, come già funziona per il pubblico, avere la rianimazione neonatale”.