Q-MAGAZINE - PATHOLOGICAL GAMBLING, IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO
DATA NOTIZIA: 31/10/2016 - FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
 
  
Si definisce gioco d’azzardo  qualsiasi puntata o scommessa, fatta per sé o per altri, con denaro o con qualsiasi altro bene, sull’esito di un evento futuro, che in genere riguarda un gioco di società oppure una gara.
In linea di principio, qualsiasi attività che  presenta incertezza sull’esito finale si presta a scommesse e, quindi, può essere oggetto di gioco d’azzardo.

Il termine azzardo deriva dal francese hasard  e questo, a sua volta, dall’arabo az-zahr  che significa dado; infatti i più antichi giochi d’azzardo si facevano utilizzando i dadi.
Chi soffre di gioco d’azzardo, detto anche ludoptia o gioco compulsivo, è caratterizzato dall’incapacità di resistere al desiderio di scommettere e cimentarsi in giochi nei quali vi sia la possibilità teorica di guadagnare molto, affrontando un rischio relativamente modesto o comunque accettabile in relazione alla singola perdita.
Quando il gioco d’azzardo diventa patologico?

Giocare d’azzardo, di per sé, non è un comportamento  patologico, ma può evolvere in patolologia, quando diventa un comportamento reiterato in una persona vulnerabile.
In realtà possiamo distinguere tre forme di gioco d’azzardo, che possono anche esse tre stadi nel processo di evoluzione della patologia:
Il gioco d’azzardo informale e ricreativo: è un comportamento fisiologico nell’essere umano in cui il gioco,è saltuario, è motivato  dalla socializzazione e dalla competizione, porta ad una spesa contenuta.
Il gioco d’azzardo problematico: è un comportamento che mette a  rischio la salute psicofisica e sociale dell’individuo e che può avere una possibile evoluzione prognostica negativa verso una forma di malattia. Nel comportamento problematico, il gioco è periodico e determina un aumento sia del tempo trascorso giocando sia delle spese dedicate al gioco.

Il gioco d’azzardo patologico: è una malattia neuro-psicobiologica, in cui il comportamento di gioco è quotidiano o intensivo, sono presenti craving, cioè il desiderio incontrollabile di giocare , e l’insorgenza  di sentimenti di inquietudine quando si è impossibilitati a giocare, le spese dedicate al gioco diventano elevate con conseguenti indebitamenti.
Un giocatore veramente dipendente è una persona in cui l’impulso  per il gioco diviene un bisogno irrefrenabile e incontrollabile, al  quale si accompagna una forte tensione emotiva ed una incapacità, parziale o totale, di ricorrere ad un pensiero  riflessivo e logico.

Il Gioco d’ Azzardo Patologico  si sviluppa in individui vulnerabili alla dipendenza, che presentano, cioè alterazioni preesistenti di tipo neuro-funzionale dei normali sistemi neurobiologici della gratificazione, del controllo degli impulsi e delle funzioni cognitive correlate.
In realtà potremmo dire che le dipendenza svelano un aspetto di assenza di controllo, di ricerca di piacere immediato, di soddisfazione degli impulsi. Questi disturbi sono da considerarsi quindi una condizione patologica tipica del nostro tempo, espressione dei profondi cambiamenti sociali e dello stile di vita.
Oriana Fiorito

 
 
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