MESSINA - 7 GENNAIO GIORNATA DEL TRICOLORE..SPESSO PASSA INOSSERVATA
DATA NOTIZIA: 20/01/2017 - FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
 
Il 7 Gennaio è la Giornata del Tricolore, ma essa ogni anno passa inosservata, mescolandosi con le altre giornate a tema, che invece hanno risonanza sui media. Eppure il Tricolore rappresenta l’Italia, la Nazione, di cui ogni cittadino dovrebbe essere orgoglioso.

A Messina, su iniziativa della locale Sezione dell’Associazione Nazionale della Sanità Militare (ANSMI) e dell’UNUCI con i rispettivi Presidenti anzi Commissario straordinario il primo, Ten. Col. me. Angelo PETRUNGARO, e Presidente Gen. B. Giuseppe BRIGUGLIO il secondo, esso è stato onorato con la condivisione del Prof. Salvatore NASCE’, Presidente dell’UNCRSI di Messina.

La data del 7 Gennaio è legata alla deliberazione che i Delegati repubblicani delle città emiliane, rese libere con l’arrivo di Napoleone a Milano, riuniti nella Sala del Consiglio di Reggio Emilia che oggi si chiama Sala del Tricolore, fecero il 7 Gennaio dell’anno 1797.
Il Tricolore, nell’Ottobre dell’anno precedente, era stato assunto come bandiera della “Legione Lombarda Cacciatori a Cavallo” a guisa di simbolo militare.
Con l’Unità d’Italia esso divenne bandiera di Nazione per la quale diedero la vita numerosi soldati italiani nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale.
Ricordiamo rispettivamente gli eroici volontari ragazzi del ’99 e quelli sempre volontari appartenenti ai Battaglioni “Giovani Fascisti” che si distinsero in Cirenaica nel 1942 combattendo nella Battaglia di Bir el Gobi.

La Storia è ricca di episodi di attaccamento al Tricolore non solo in Patria, ma anche all’estero, come quelli avvenuti proprio nel Gennaio del 1943 quando si verificò il ripiegamento della Divisione “Tridentina”, della “Julia”, della “Cuneense”, della “Vicenza” e del Raggruppamento Camicie Nere “3 Gennaio”, allorché la temperatura in Russia sfiorava i 40 gradi sottozero.
Per i Cavalieri e i Lancieri appiedati, ricevuto l’ordine della protezione di un fianco e della retroguardia della “Tridentina”, il ripiegamento significava assolvere un compito ben preciso, un compito di copertura, quasi un avanzare contro i Russi che attaccavano da Ovest.
I Cavalieri dovettero affrontare i numerosi sbarramenti posti dai Sovietici per impedire il passaggio dei nemici, ma riuscirono sempre a far avanzare la colonna in ripiegamento.
In località Nikolajevka, con la battaglia decisiva, ruppero l’accerchiamento avversario e permisero alla “Tridentina” di proseguire la propria marcia.
Anche il Rgt. Artiglieria a cavallo “Voloire”, alle dipendenze  del Corpo d’Armata Alpino e in linea in appoggio alla Divisione di Fanteria “Vicenza”, si è sacrificato, coprendosi di Gloria, sparando alzo zero fino all’ultimo colpo contro i carri armati russi.
Durante la Repubblica Sociale Italiana il Tricolore è stato profondamente amato e per difendere il sacro suolo della Patria hanno combattuto molti volontari anche giovanissimi e giovanissime come le Ausiliarie le prime donne soldato.
Essi sono stati per la gioventù d’Italia esempio di sublime fierezza, purissimo eroismo, altissimo senso dell’onore.
Hanno consapevolmente messo in atto che “Dulce et decorum est pro Patria mori”.
 
Dr. Angelo PETRUNGARO

 
 
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