MESSINA - IL 124° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI ADUA
DATA NOTIZIA: 08/03/2020 - FONTE NOTIZIA: Salvatore Calà
 
Quest’anno, causa le disposizioni governative che vietano gli assembramenti al fine di contenere il contagio da coronavirus, a Messina la cerimonia pubblica annuale di deposizione della corona d’alloro per onorare i caduti della “Battaglia di Adua” non si è potuta tenere.

Ma, alla caserma “E. Ainis “, sede del 24° Reggimento Artiglieria “ Peloritani” comandante il Col. Salvatore Russo, il pensiero è andato con reverenza a quei caduti anche da parte del Ten.Col. Corrado Di Bartolo attualmente impegnato nell’Operazione “Strade Sicure” in Calabria.

Meritano di essere ricordati e onorati quei caduti il cui ricordo a Messina è simboleggiato dal bel momento bronzeo posto alla Passeggiata a mare e denominato “Batteria Masotto”, scultura di Salvatore Buemi inaugurata il 20 Settembre 1899 alla presenza del Duca d’Aosta –
Ricordando la Storia: in attuazione della politica coloniale in Africa sostenuta dal Governo Crispi, dopo la sconfitta dell’ Amba Alagi del 7 Dicembre 1895, anche dalla Sicilia erano arrivati rinforzi con le cosiddette Batterie Siciliane nate dalla scissione della 4° Batteria da montagna comandata dal Cap. Umberto Masotto, veneto, distaccata da Palermo a Messina.

Tra gli Ufficiali del Cap. Masotto c’erano  i messinesi, Tenenti: Ainis, Saya e Pettini – Il 18 Dicembre 1895 a Messina sul vapore “Singapore” s’imbarcavano materiali, soldati e quadrupedi. – Per le vie della città un Corteo, formato da professori e studenti dell’Università e degli Istituti  Superiori, aveva accompagnato il Corpo di Spedizione con canti patriottici. Il Sindaco di Messina, barone Natoli, assieme alla Giunta, si era recato a salutare gli Ufficiali.

Il Cap. Masotto espresse tutta la sua gratitudine al Sindaco e alla Città in una lettera  che inviò il giorno successivo in cui si leggeva tra l’altro:” da Messina traggo l’augurio della Batteria che è tutta dei vostri figli e a Messina ve la voglio riportare vittoriosa e onorata”.
Ma ormai le truppe dell’Imperatore di Etiopia erano sul piede di guerra  contro i soldati coloniali. All’alba del 1° Marzo 1896, i soldati Italiani, in attesa di rinforzi, sboccarono nella conca di Adua dopo una marcia notturna di oltre dieci ore, armi in spalla e assonnati, passando dalla marcia in quelle condizioni al combattimento e dal combattimento alla distruzione completa. Il Cap. Masotto fu falciato per primo dal fuoco nemico e il Ten. Emilio Ainis fu finito a sciabolate.
Anche la Sanità militare in Africa subì pesanti perdite di uomini e mezzi.

Il Gr.Uff.Dr.Angelo Petrungaro, attualmente Presidente Provinciale della Sezione di Messina dell’ANSMI, essendo stato con l’incarico di Dirigente medico in Missione delle Nazioni Unite per l’Operazione di peace-Keeping in Etiopia-Eritrea, ha visto coi propri occhi la grande opera funeraria fatta erigere in località Addi Guala, nell’anno XV E.F. a ricordo dei caduti della Battaglia di Adua.

In essa esiste un ossario con la tomba, fra le altre, del Cap. Umberto Masotto, steli con numerose scritte in lingua italiana fra cui spicca quella: “O Italia per te ridenti gittammo l’anima al fato nero “ e commuove la consueta: “ La Patria ai caduti di Adua 1° Marzo 1896 ”.
Dr. Angelo PETRUNGARO 

 
 
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