I lavori per la messa in sicurezza della scarpata a ridosso della Chiesa Madre di Sinagra sono stati avviati. La minaccia veniva da una frana che nel febbraio del 2010 si era staccata dal costone che sovrasta il luogo di culto, riempiendone l’intercapedine fra il muro e il pendio, fino a rompere il vetro della finestra sovrastante, impregnare di umidità il muro dietro l’altare maggiore, danneggiare l’intonaco interno e minacciare il trittico cinquecentesco del Gaggini che adorna l’altare maggiore.

La cosa aveva subito messo in allarme la popolazione, il parroco, e la sovrintendenza dei Beni culturali di Messina.

Geologi e Protezione Civile si attivavano subito con sopralluoghi per stabilire il tipo d’intervento da eseguire per mettere in sicurezza il luogo di culto, il trittico del Gaggini e la scarpata che minacciava, a ogni pioggerella, altro crollo del costone con conseguenze imprevedibili.

Era necessario subito liberare dai detriti l’intercapedine per evitare che l’umidità danneggiasse ancor più il muro, gli intonaci e l’opera d’arte ad esso attaccati.

La cosa, oltre all’arciprete Don Vincenzo Fulgenzi e ad alcuni laici del paese, era seguita personalmente dal Direttore Generale della Protezione Civile, ing. Pietro Lo Monaco, ma capitava in un particolare momento in cui vari disastri idrogeologici, che si verificavano nella provincia di Messina e nell’intera Sicilia, prosciugavano le casse regionali e non si riusciva a finanziare il progetto che la stessa Protezione Civile aveva immediatamente redatto.

A distanza di due anni, a Sinagra si tira un sospiro di sollievo.

I lavori, il cui finanziamento ammonta a 150.000 euro, sono stati affidati alla ditta Cangemi di Tusa e sono diretti dall’architetto Maurizio Venuto.

Domenico Orifici