Primo ottobre 2009. Un violento nubifragio investe la costa ionica della Sicilia. In
poche ore cadono 230 mm di acqua. Il terreno non regge e una serie di
grandi smottamenti colpisce i comuni di Scaletta Zanclea, Atolia,
Molino e Giampilieri. Trentasette persone perdono la vita. Gli sfollati sono migliaia.
Nel terzo anniversario della tragica frana è il momento del ricordo delle vittime, ma anche occasione per fare il punto sulla condizione idrogeologica dei territori costieri a sud di Messina.
Il Presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ha rivolto "un
pensiero commosso alle famiglie delle vittime e alla totalità delle
popolazioni colpite dai drammatici fatti della notte fra il 30 settembre
e il 1 ottobre 2009". Ma ha anche puntato il dito contro chi ha reso
la sciagura "ancora più amara e insopportabile con le polemiche
strumentali che si scatenarono nelle ore immediatamente successive ai
fatti. Il dolore, il lutto di decine di famiglie fu violato da accuse
infondate che avrebbero dovuto lasciare spazio a più consistenti
interventi da parte delle istituzioni centrali". Le polemiche avevano riguardato soprattutto l'abusivismo edilizio, presente in questi territori, e la mancata prevenzione idrogeologica da
parte degli enti competenti che, secondo le accuse, avrebbero potuto
evitare la catastrofe. Un rimpallarsi di responsabilità fra enti
territoriali e governo centrale. Il 25 ottobre del 2007 c'era stato un
precedente: una grande valanga di fango aveva investito Giampilieri,
fortunatamente senza vittime. Un episodio che, secondo chi contesta
l'operato pubblico, avrebbe dovuto mettere in guardia contro futuri
scenari simili. Il presidente Lombardo, in occasione
dell'anniversario del disastro di Giampilieri, ha voluto tracciare anche
un bilancio degli interventi per mettere in sicurezza il territorio: "Allo
stato attuale sono stati impiegati oltre 156 mln di euro, con oltre il
70% dei lavori completati o in corso di completamento. Con i
fondi restanti, circa 70 mln di euro, sarà possibile portare a termine
sia tutti gli interventi di messa in sicurezza, sia gli interventi di
assistenza alla popolazione: delocalizzazioni degli immobili, rimborsi e
altre voci. L'ordinanza di protezione civile ha permesso di mettere
in campo e di portare a termine gran parte degli interventi programmati,
anche se spesso si è trattato di lavori di complicata e difficoltosa
attuazione, in considerazione dell'asperità dei luoghi. Altri
interventi partiranno a breve". |