C’è stata mercoledì scorso l’audizione della VI Commissione salute e servizi sociali a cui ha partecipato il Presidente Regionale Federbiologi Pietro Miraglia sul Tariffario Ministeriale che dovrebbe entrare in vigore il 1 di Aprile 2024. Al tavolo della commissione Sanità erano presenti l’onorevole brolese Giuseppe Laccoto, presidente della sesta commissione, l’assessore Giovanna Volo, il direttore generale dell’assessorato Salvatore Iacolino, il capo di gabinetto dell’assessore, Giuseppe Sgroi e alcuni deputati e membri della commissione stessa.
Sentito telefonicamente il dottore Pietro Miraglia, spiega al nostro giornale, che nel suo intervento, ha sostenuto che “il nuovo tariffario se applicato recherà danni irreversibili alle strutture Pubbliche e accreditate dato che il rimborso di molte prestazioni decurtate del 40/60 percento non bastano a pagare ai fornitori il costo dei prodotti forniti.
Tre regioni hanno contribuito a finanziarie le tariffe con un finanziamento aggiuntivo, ho chiesto alla commissione, continua, Miraglia di intervenire per evitare il disastro che costringerà le strutture a non erogare dal 1 aprile, prossimo le prestazioni per il servizio sanitario creando lunghe liste d’attesa dato che il tariffario riguarda anche le strutture pubbliche che saranno penalizzate sul ticket non riscosso.
Ho chiesto, infine, alla commissione e all’assessore della sanità di intervenire seriamente, conclude il presidente Miraglia, su una problematica che porterà se non attenzionata danni irreversibili per la salute dei cittadini e la scomparsa del servizio sanitario sul territorio”. In pratica, se il tariffario non modificato arrecherà danni anche in altri settori sanitari quali radiologia, cardiologia, fisiatria, oculistica, sia pubblica che privata.
Da quello che si è potuto capire, il direttore, nel rispondere ha detto che condivideva l’intervento del Presidente Regionale Federbiologi Miraglia ma che non poteva fare nulla per varare un tariffario regionale perché la Sicilia ancora e sottoposta al piano di rientro. Invece, da parte dell’assessore Volo e del presidente Laccoto c’è stata la disponibilità ad impegnarsi nel chiedere al Ministero della Sanità, di rinviare la data dell’entrata in vigore del tariffario e la costituzione di un tavolo tecnico per rivedere i costi delle tariffe da applicare.