Dermatiti, eczemi, pruriti di varia origine, punture d'insetto, scottature, infezioni microbiche, bruciature,
eritemi solari, irritazioni, orticaria,…noi ai farmaci, preferiamo la Natura, Attiva e Delicata!
Una superficie di circa 2 metri quadrati per uno spessore che può arrivare ai 4 mm. Migliaia, anzi no, miliardi e miliardi di cellule, una in fila all'altra, continue, serrate, compatte, distribuite in pieghe, solchi e rilievi a formare disegni sempre nuovi e tutti diversi l'uno dall'altro, segni distintivi di ogni individuo. Stiamo parlando di pelle! Proprio di pelle: l'organo più esteso e più pesante dell'intero organismo umano.
Sì perché, al contrario di quanto si pensa comunemente, la pelle è un vero e proprio organo con specifiche funzionalità, tra cui le principali sono: quella protettiva, sensoriale, ed emuntoria-depurativa,... Con tutte queste attività, è intuitivo capire che la pelle è un organo di cui avere cura e da mantenere in salute! Tuttavia, proprio per il fatto che costituisce un'interfaccia tra l'esterno e l'interno dell'organismo umano, essa è soggetta ad andare incontro a diverse affezioni a causa di fattori aggressivi sia esterni che interni. Possiamo dividere tali problematiche in quattro gruppi.
Il primo è costituito dalle irritazioni cutanee (scatenate da vari fattori come ad esempio solventi chimici, farmaci, intolleranze o allergie, contatto con tessuti o materiali, microbi,..) tra cui le dermatiti, gli eczemi, e le orticarie, che portano con sé uno dei principali fastidi cutanei: il prurito. Un secondo gruppo riguarda le lesioni da calore, tra cui le scottature solari e le bruciature, ma anche l'eritema solare. Il terzo ed il quarto gruppo comprendono tutte le manifestazioni cutanee dovute a punture d'insetto o ad aggressioni batteriche, fungine, virali o parassitarie (es. piodermite , impetigine,…).
APPROCCIO FARMACOLOGICO DELLA MEDICINA UFFICIALE
Le problematiche elencate, molto fastidiose, per il disagio arrecato dai sintomi e per l'imbarazzo causato dall'esporre “in pubblico” le parti affette, vengono normalmente trattate dalla medicina convenzionale con preparati cortisonici. Idrocortisone, betametasone, beclometasone, fluocinole, flumetasone… sono tra gli attivi normalmente presenti nelle formulazioni (in gel, unguento o pomata), disponibili in commercio, molti dei quali da utilizzarsi solo in seguito a prescrizione medica.
In realtà spesso così non è: infatti le pomate cortisoniche una volta prescritte ed acquistate, dopo l'uso contingente, non vengono consumate del tutto e rimangono così negli armadietti di casa, pronte ad essere utilizzate al prossimo prurito, irritazione, arrossamento, anche senza conoscerne le cause…In ogni caso, la necessità, quasi sempre, della prescrizione medica, la dice lunga non solo sulla potenza di questi farmaci ma anche (ahimè) sui loro numerosi e pericolosi effetti collaterali.
L'introduzione, per applicazione cutanea, del primo composto cortisonico (l'idrocortisone), avvenuta negli anni '60, fu un evento epocale in ambito dermatologico: l'efficacia su molteplici affezioni infiammatorie cutanee, unita alla convinzione che gli effetti collaterali, noti per i cortisonici assunti per via orale, fossero invece assenti in caso di applicazione locale, ne hanno determinato uno straordinario consumo.
Si chiarì poi nel tempo che, in realtà, tutti i farmaci della famiglia dei cortisonici, anche se utilizzati solo per applicazioni cutanee, inducono una lunga serie di effetti collaterali, non solo a livello locale, nel sito di applicazione e nelle zone limitrofe, ma anche a livello generale-sistemico. Per elencarne alcuni tra i più frequenti, i cortisonici topici inducono, localmente, la comparsa di atrofia cutanea (la pelle diventa sottile e perde alcune delle sue funzioni, tra cui quella, importantissima, di difesa), la dilatazione dei capillari, la comparsa di strie, l'ipertricosi (ossia l'aumento della pelosità).
Hanno inoltre un pericoloso effetto proinfettivo (i cortisonici infatti sopprimono le difese immunitarie cutanee, facilitando l'insorgere di infezioni, spesso da miceti o batteri, o peggiorando infezioni già presenti) e possono indurre l'insorgenza di acne. Ma ciò che è ancor più paradossale è l'insorgere, per niente raro, di sensibilizzazioni cutanee: proprio il cortisone, che viene prescritto per ridurre irritazioni, pruriti e rossori, finisce con il provocarli esso stesso! Per niente rari anche gli effetti collaterali sistemici, evidenti soprattutto nei casi di applicazioni cutanee per periodi prolungati. I cortisonici sono infatti assorbiti dal derma ed immessi in circolo, esercitando perciò gli stessi danni che conseguono ad un'assunzione per via orale.
Disfunzioni ormonali, edemi generalizzati, glaucoma, atrofia muscolare, ritardo della crescita (se utilizzati in ambito pediatrico), sindrome di Chushing (condizione clinica caratterizzata dall'eccesso di ormoni cortisonici nel circolo ematico) sono solo alcuni degli effetti negativi più noti. Non vi sono dubbi quindi che i danni provocati da tali farmaci siano veramente troppi: il rapporto rischi/benefici pesa eccessivamente a favore dei primi!
La necessità di un'alternativa naturale, efficace ma al tempo stesso innocua, diventa sempre più impellente!
L'ATTIVITà DELICATA ED EFFICACE DELLA NATURA
Anche in questo caso, come sempre, l'alternativa ci viene offerta dall'inesauribile tesoro che è la Natura. Per individuare quali siano le piante più adatte al trattamento delle problematiche cutanee è necessario mettere a fuoco quali siano le attività indispensabili.
Volendo trattare una pelle irritata (per le più svariate cause), le attività principali dovranno essere sicuramente quella antinfiammatoria, antipruriginosa, lenitiva e analgesica, per donare un rapido sollievo; ma tali attività non sono sufficienti senza un'azione antimicrobica naturale mirata a trattare le eventuali infezioni in atto e a prevenire quelle che possono verificarsi sulle lesioni da grattamento. Per un'azione completa poi, a tali attività sarà opportuno affiancare quella dermoriparatrice per velocizzare la guarigione e facilitare il processo di cicatrizzazione. Vediamo quali piante sono indicate in questi casi:
Aloe vera (Aloe barbadensis): con un fitocomplesso ricchissimo in glucomannani, antrachinoni, e lignine all'Aloe sono attribuite diverse proprietà. In particolare per uso topico gli studi clinici hanno dimostrato le attività antinfiammatoria, antimicrobica, analgesica, dermoriparatrice, lenitiva, idratante, antipruriginosa.
Echinacea (Echinacea angustifolia): la specie angustifolia, grazie alla presenza nel suo fitocomplesso di una grande quantità di polisaccaridi, svolge azioni antinfiammatoria, dermoriparatrice e protettiva confermate a livello accademico. Inoltre, per la presenza di polifenoli, esplica un'azione antimicrobica utile nei casi di infezioni.
Ninfea (Nymphaea odorata): il fitocomplesso è molto ricco in alcaloidi, in acido gallico e tannico e in mucillagini. Per uso topico, ha attività antinfiammatoria attribuita a questi ultimi acidi, mostra inoltre attività analgesica legata probabilmente agli alcaloidi.
Estratto di semi di Pompelmo (GSE): ricco di flavanononi, composti flavonoici quaternari che interferiscono con i meccanismi di riproduzione dei microrganismi. Gli studi effettuati hanno dimostrato attività battericida e batteriostatica su più di ottocento ceppi batterici, su virus, miceti e parassiti. Per uso topico, il GSE mostra una straordinaria efficacia antimicrobica e rapidità d'azione, senza alcun effetto collaterale.
Olio essenziale di Menta (Mentha piperita): ha proprietà rinfrescanti e tonificanti grazie al contenuto in mentolo. Nelle problematiche cutanee l'essenza di menta piperita ha attività antisettiche, antinfiammatorie, antipruriginose ed anestetiche. Per questo risulta particolarmente efficace nel trattamento di eczemi, tigna, scabbia, etc.
Lithospermum (Lithospermum erythrorhizon): il fitocomplesso è ricco in naftochinoni, di cui il più attivo è la Shikonina. Gli studi clinici operati hanno dimostrato che il fitocomplesso esplica attività antinfiammatoria, reidratante e antipruriginosa.
Fitocomposto a base di Tulsi e Salvia (Ocimum sanctum, Salvia officinalis): attraverso un procedimento brevettato, dall'unione di queste due piante, si ottiene un fitocomposto titolato al 40% in Acido rosmarinico, che vanta innumerevoli proprietà tra cui quella antinfiammatoria. Essa è riconducibile all'inibizione del reclutamento di mediatori proinfiammatori e all'inibizione del 58% dell'azione del principali mediatori dell'infiammazione.
Carbossimetilbetaglucano: è un derivato dei glucani ottenuto per fermentazione dei cereali da parte di lieviti. Applicato sulla cute, oltre alle proprietà idratanti, esplica azione antinfiammatoria e possiede inoltre proprietà dermoriparatrici fondamentali nella cicatrizzazione.
Per saperne di più vieni alla Parafarmacia Ricciardello, p.zza Dante Brolo (tel 0941563197) o visita il sito www.parafarmaciaricciardello.it.