BROLO (ME) - MESSINA: PER GLI ISPETTORI I 'CONTI' DEL COMUNE SON REGOLARI!
DATA NOTIZIA: 12/09/2013 - FONTE NOTIZIA: Ufficio Stampa Comune di Brolo - Max Scaffidi
 
"Per quanto sopra rappresentato l’Ispettore non ha ritenuto esservi elementi addebitabili all'organo esecutivo e /o inadempienze e violazioni di legge commesse dall'amministrazione comunale concernenti le argomentazioni sollevate dai consiglieri di minoranza nei loro esposti”.

Tanto risulta dalla relazione ispettiva a conclusione del procedimento di propria competenza.

E’ questa in sintesi la conclusione della lunga relazione che ha accompagnato la fase ispettiva e di controllo, un vero e proprio accertamento globale, dello stato di fatto dei conti del comune e della loro gestione.
Tante pagine dove gli agenti ispettivi dell’assessorato, hanno toccato punto per punto i dubbi, le perplessità, le accuse mosse nella denuncia prodotta, in più fasi, dal gruppo di opposizione “Uniti per Brolo”, a diversi organi ispettivi-finaziari della Regione, dall’Assessorato al Bilancio alla Corte dei Conti.

Una relazione che lo stesso Assessorato alle  Autonomie Locali e della Funzione Pubblica – Dipartimento regionale delle Autonomie Locali – Servizio 3 Vigilanza Controllo E E.L L.- Ufficio Ispettivo – ha provveduto, lo scorso 10 settembre, ad inviare allo stesso Gruppo di minoranza, ma anche alla Prefettura di Messina  e che è diventata oggetto della conferenza stampa di Salvo Messina, il sindaco di Brolo, da mesi, alla gogna mediatica, anche con manifesti e comunicati, reo – per l’opposizione - di atti omissivi e comportamenti al limite del lecito, insieme alla macchina organizzativa dell’ente.

Una relazione che da ragione a tutto lo schema difensivo, posto in atto a tutela dei propri atti emessi, che da mesi l’amministrazione attiva del comune deve affrontare in più sedi, proprio per far comprendere di aver agito nell’ambito della normativa, come prescrivono i regolamenti,  senza nulla omettere.

Una relazione che da ragione all’operato degli uffici di contabilità e di ragioneria del comune spesso – anche loro - al centro del processo mediatico sul caso “bilancio comunale brolese”.

Una relazione che evidenzia alcune sviste dello stesso revisore dei conti, che poi, quasi per effetto valanga, hanno portato alla creazione di macroscopici errori nella contabilizzazione.

Salvo Messina, ovviamente è soddisfatto di quanto legge ora,  e non può non rammentare i lavori del consiglio quelli che portarono all’approvazione del conto consuntivo  dove ebbe un grande successo politico e personale, quando con l’appoggio del suo gruppo di maggioranza, che con grande senso di responsabilità e maturità gli  diede ragione, approvando non solo lo strumento contabile, ma anche alle linee pratiche ed esecutive adottate in delibere e determine  il “fare” dell’amministrazione che regge.

Un consenso del Consiglio diretto in quanto, poi gli stessi consiglieri sono direttamente coinvolti, affiancando gli assessori nei gruppi dim lavoro. Insomma un lavoro d’insieme dove il “controllo” diventa operativo e fattivo.

Ora è la Regione a dargli ragione…

E questo è un grande “successo”.

Ma è proprio questa parola che il sindaco vuole esclude dal suo dire “successo è una battaglia vinta, uno scontro, una guerra, un gioco.. qui era ordinaria amministrazione che è stata fatta passare per altro.. Successo non può definirsi un quotidiano lavoro amministrativo, qui nessuno ha vinto o perso, non voglio metterla assolutamente così,  qui si è sviluppato da un lato un teorema che voleva far chiudere e far morire questa amministrazione, ma è stato un procedimento errato, - capita anche nei compiti di buona matematica - era un teorema senza coordinate, autodistruttivo per la politica e per il paese.

Dall’altro lato c’era chi aveva applicato una procedura dettata dalla normativa.

Chi aveva agito spesso in emergenza finanziaria ma negli ambiti del lecito,.

Chi aveva applicato la “regola”  e di averla resa negli atti di un bilancio comunale”.

“Con questa conferenza stampa - afferma Salvo Messina - non voglio fare un  attacco a chi mi ha attaccato, a chi ha attaccato un’amministrazione sana, genuina, attiva – quasi terrorizzandola, facendo sentire strani tintinnii, azionando canti di sirene stonate - gettando fango e discredito, anche a livello personale, che poi per ricaduta si è riversato sul paese…

Sono modi diversi di far politica,  c’è chi è con la gente e ne vive i problemi giornalmente, e lavora per risolverli; c’è chi vive il “suo” problema sulle finestre mediatiche dei social network.

Facile pontificare, giudicare, giocare.. è una politica virtuale.. che a me – scusate se mi permetto dirlo – non piace” – e conclude -
“Spero che questo sia servito da lezione, non solo a chi oggi vede annullate le sue accuse, ma a tutti noi.

Non affondare il colpo, usando come una clava, le relazioni conclusive, è un’assunzione di responsabilità che mi assumo.

Il paese - ma non è la prima volta che lo dico - ha bisogno di pace sociale.

Nell’ultimo comizio della campagna elettorale non avevo nascosto il periodo, duro e di sacrifici, che ci aspettava … era la realtà, mai nascosta, ma ora ci sono spiragli, prospettive, c’è un futuro, e quella strada dobbiamo percorrere, nel rispetto dei ruoli.

E’ l’unica percorribile.. senza sgambetti, senza, ritorsioni, senza bambinate.. perché è la strada che i nostri cittadini vogliono percorrere, per andare avanti.

Voglio comportarmi non da “superiore” ma da buon amministratore come credo di esserlo …. voglio concludere  ribadendo: E’ chiaro, nulla di irregolare c’è stato.

Forse avrei dovuto iniziare da questa affermazione, ma è nei fatti e mi piace concludere così.

E poi perché resti chiaro a tutti - dico e lo dico prima di tutti a me stesso - che si può anche sbagliare un’azione, ma bisogna guardare la buona o la cattiva fede…..

Qui non si è sbagliato e la buona fede andrebbe ricercata in altro o in altri.

 E proprio su questo voglio fare l’ultimo appunto, parlando del Revisore dei Conti, al centro della diatriba, tirata per la giacchetta
Di certo, e non sono io a dirlo, ma a farlo è l’ispettore regionale, ha preso qualche abbaglio, ha deviato il suo sguardo, creando grande confusione e facendo apparire irregolarità anche dove non c’erano, anche lei credo dovrebbe riprendersi quella serenità propria di un organo squisitamente tecnico.

Proviamo a far ripartire subito il dibattito sulle cose da fare…e sono tante se abbiamo un minimo di responsabilità …..”

 

 
 
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