La chiusura al transito della strada provinciale 136 denominata Raccuiese, ricadente nel territorio di Ucria, per i lavori di consolidamento mediante paratia a protezione dei fabbricati, con opere di drenaggio nella zona Annunziata, che dovrebbero essere ultimati nei primi giorni di maggio del 2014, sta creando parecchi disaggi e problemi agli abitanti dei due centri montani.
Soprattutto ai residenti del comune di Ucria, che per arrivare alla vicina Raccuja, devono fare un giro lungo dato che prima devono scendere verso valle verso Sinagra e poi risalire lungo la rotabile, accanto al fiume priva anche di barriere protettive ai due lati della strada, con un percorso di circa 80 km.
A fare sentire la sua voce, o meglio a scrivere, prima alla provincia regionale di Messina, cioè al dirigente l’ing. Benedetto Sidoti Pinto e poi al Prefetto di Messina, il sindaco Giuseppe Lembo, che nelle sue due missive chiede l’apertura ad ore, con la creazione di un transito di minimo spazio, oppure un modesto intervento manutentivo sulla rotabile alternativa Piano Campo – Bellino, cioè la S.P. 357 innesto con la S.P. 136, per un tratto di circa 1 km di proprietà della Provincia.
Nella lettera il primo cittadino di Ucria, evidenzia come l’interruzione della rotabile, crea parecchi disaggi ai cittadini ucriesi che si servono di questa importante ed unica via di transito per espletare le loro attività lavorative che porta anche ad una vasta area a valle dove esistono degli insediamenti abitativi (Praculla, Marzana, Presticola, Bellino, Ragale ecc.) ed anche attività agricole, silvo – pastorali e boschive.
Zone dove esistono anche nuclei abitativi con persone anziane e non autosufficienti che necessitano di cure giornaliere e continuo uso di famaci. Inoltre, la chiusura totale della sp. 136 sta creando ulteriori spese e disaggi anche per il trasporto degli alunni, con il Comune ucriese che è costretto ad affrontare con i propri mezzi un percorso di circa 80 km per raggiungere la C.da Marzana ove risiedono dei nuclei familiari.
Salvatore Calà
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