Su iniziativa del Sindaco di Ficarra Basilio Ridolfo - a ciò incaricato dagli Amministratori degli Enti Locali presenti in occasione di una riunione organizzata dalla Segreteria MGL Regione e Autonomie Locali sabato u.s. a Piraino, anche nella veste di Coordinatore Regionale dei piccoli Comuni, circa 100 Sindaci Siciliani hanno sottoscritto un documento di sostegno nei confronti dei lavoratori precari degli Enti Locali che è stato inviato al Ministro d’Alia, ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, al Governo Regionale, al Presidente dell’ARS, ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari dell’ARS e ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari II (bilancio) e IV (Lavoro) dell’ARS.
Il documento è stato inoltre inviato alle Organizzazioni Sindacali ai quali è stato chiesto di fare fronte comune rispetto alla drammatica situazione in cui si trovano i lavoratori precari che se le cose non cambiano al 31 dicembre p.v. saranno disoccupati.
Nella sostanza viene chiesto l’accoglimento, da parte della Camera dei Deputati in sede di approvazione della Legge di Stabilità, di una serie di emendamenti che mettano nelle condizioni i comuni di poter almeno di prorogare i contratti con i lavoratori precari, atteso che si appalesa inadeguato alla risoluzione del problema il disegno di Legge di iniziativa del Governo della Regione Siciliana.
La presa di posizione dei Sindaci parte dalla considerazione del rilevante e a volte indispensabile contributo che deriva per la Pubblica Amministrazione dal lavoro svolto dai precari.
Al Sig. Ministro della pubblica amministrazione e della Semplificazione
On.Gianpiero D’Alia
Ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati
Al Presidente della Regione Siciliana
On. Rosario Crocetta
All’Assessore delle Autonomie locali e della Funzione pubblica
Dott.ssa Patrizia Valenti
All’Assessore regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro
Arch. Ester Bonafede
All’Assessore regionale all’Economia
Dott. Luca Bianchi
Al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana
On. Giovanni Ardizzone
Al Presidente della II Commissione parlamentare ARS
On. Antonino Dina
Al Presidente della V Commissione parlamentare ARS
On. Marcello Greco
Ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana
Al Presidente dell’ANCI Sicilia
Dott. Paolo Amenta
Alle organizzazioni sindacali MGL, CGIL, CISL, UIL
I sottoscritti Sindaci,
premesso che:
· i “lavoratori precari” impiegati negli Enti locali siciliani rappresentano una significativa
risorsa considerato che, nel tempo, hanno assunto ruoli e funzioni di primaria importanza
che hanno consentito, e consentono tutt’ora, l’erogazione dei molteplici servizi di
competenza dei Comuni;
· la classe politica siciliana, in tutti questi anni, ha determinato situazioni inaccettabili nei
confronti di questi lavoratori a cui viene negata perfino la speranza per il futuro;
· l’interruzione dei rapporti di lavoro al 31/12/2013, da un lato, finisce per “mettere sul
lastrico” migliaia di famiglie, con la conseguente insorgenza di gravi disaggi economici ed
inevitabili tensioni sociali e, dall’altro, favorisce l’instaurarsi di contenziosi con la Pubblica
Amministrazione in relazione all’obbligo di conversione a tempo indeterminato del rapporto
di lavoro a tempo determinato che abbia superato i 36 mesi, come riportato nel testo della
Circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica del 21/11/2013, n. 5;
atteso che la proposta di legge predisposta dal Governo regionale in tema di precariato non risolve,
ma addirittura amplifica, le criticità ad esso connesse, posto che da una attenta valutazione dei
contenuti del medesimo disegno di legge emergono delle evidenti forzature sotto il profilo
legislativo che rischiano di precludere ogni prospettiva occupazionale, anche in relazione alla
semplice continuità dei rapporti in essere del personale in servizio con i contratti a termine;
considerato che:
· l’art 4 del Decreto legge 101/2013 convertito con modificazioni nella legge n 125 del 30
Ottobre 2013, detta le linee guida entro cui articolare la proposta di legge in parola,
demandando alle Regioni, alle Province Autonome e agli Enti Locali, tenuto conto del loro
fabbisogno, ai sensi del comma 10, la sola facoltà di attuare i commi 6, 7, 8 e 9 nel rispetto
dei principi e dei vincoli ispirati al concetto unico di razionalizzazione della spesa pubblica,
finalizzando il concetto di proroga alla stabilizzazione dei soggetti prorogati, tenuto conto
delle tipologie professionali e della disponibilità di posti nelle dotazioni organiche degli enti
interessati;
· in particolare il comma 8 del succitato art 4 del Decreto legge 101/2013, prevede la
formazione di graduatorie regionali in cui trovano collocazione in modo esclusivo i soggetti
in atto utilizzati in ASU, ai fini della loro assunzione con contratto a tempo indeterminato
presso gli enti che presentano vuoti nelle dotazioni organiche nei profili A e B, andando in
deroga anche all’art.12 comma 4 del decreto 468/97;
rilevato che:
· l’art 1 della proposta di legge ad iniziativa governativa, nel presumere la formazione di un
elenco regionale ai sensi del sopra richiamato comma 8, prevede l'inclusione di soggetti che
non riscontrano più il dettato normativo di cui all'art 4 della Legge regionale 24 del 26
novembre 2000, in quanto ai sensi del successivo art 5 della medesima legge, l'Ente
utilizzatore presso cui questo personale risultava assegnato, ha ottemperato al programma di
fuoriuscita dallo stesso deliberato, stabilizzando con contratto a tempo determinato il
personale interessato in ossequio a specifica normativa regionale, di cui il Decreto legge
101/2103 convertito con modificazione nella legge 125/2013 non fa menzione alcuna;
· l’anzidetto disegno di legge costituisce, dunque, solo un estremo tentativo di sopperire alla
proroga del personale già contrattualizzato, che – di fatto - per l’improcedibilità da parte
dell'Ente presso cui questo presta oggi servizio, non si trova nelle condizioni di riscontrare la
continuità ai rapporti di lavoro in scadenza, oltre il 31 Dicembre 2013, ciò essendo in netto
contrasto con le norme in precedenza richiamate e come tali assoggettabili ad impugnativa
da parte del Commissario dello Stato;
· l’art 3, comma 2, del predetto disegno di legge, laddove prevede che con decorrenza “dall’1
gennaio 2014 sono abrogate le misure di sostegno in favore dei lavoratori appartenenti al
regime transitorio dei lavori socialmente utili previste” da tutte le norme esitate nel corso
dell'ultimo ventennio dalla Regione Siciliana, merita un’attenta riflessione non solo per
l’incolmabile vuoto legislativo che si verrebbe a determinare, ma anche dal punto di vista di
una assai probabile ingovernabilità delle risorse umane interessate, lasciate al libero arbitrio
e ad ogni possibile interpretazione soggettiva in relazione alla configurabilità del rapporto di
lavoro, all'impegno orario da contrattualizzare e agli oneri che graverebbero sull'Ente, con
inevitabili ricadute sulla condizione sociale dei soggetti direttamente interessati che
andrebbero incontro ad una sicura interruzione dei contratti in essere, senza “nulla a
pretendere” dopo venticinque anni di ininterrotta utilizzazione alle dirette dipendenze dei
medesimi Enti;.
Tutto quanto sopra premesso, considerato e rilevato,
CHIEDIAMO:
al Sig. Ministro della pubblica amministrazione ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della
Camera dei Deputati di farsi carico dell’approvazione degli emendamenti alla legge di stabilità
che:
1. fanno salve le disposizioni dell'art 14, commi 24 bis e 24 ter, della legge 122/2010 al fine di
ripristinare le condizioni per una continuità dei rapporti di lavoro in scadenza a tutela e
salvaguardia degli attuali livelli occupazionali;
2. riconoscono la non computabilità nella spesa relativa al personale delle somme erogate dalla
Regione Siciliana, quale quota di coofinaziamento dei contratti;
3. derogano alle limitazioni vigenti in materia di assunzione personale nella P.A. al ricorrere
dei presupposti e delle condizioni che certificano per l’anno in corso una riduzione o
invarianza della spesa personale rispetto a quella certificata negli anni precedenti;
al Governo regionale, ai Presidenti dei Gruppi parlamentari ed ai Presidenti della II e V Commissione parlamentare di:
1. condividere e sostenere l'approvazione dei succitati emendamenti alla legge di stabilità
nazionale, ritenendo questi alternativi al Disegno di legge di iniziativa del Governo
regionale ed unica soluzione percorribile allo stato attuale;
2. riscontrare le osservazioni avanzate dalla Ragioneria Generale dello Stato in relazione alla
mancata razionalizzazione e certificazione dei risparmi di spesa sostenuta a copertura dei
contratti a tempo determinato, così come previsto all'art 14 comma 24 bis del decreto
78/2010 convertito con modificazioni nella legge n. 122/2010, procedendo in modo spedito
all'approvazione della legge di stabilità e del Bilancio regionale entro il 31 Dicembre 2013;
al Presidente dell’ANCI Sicilia ed alle Organizzazioni sindacali:
1. di fare proprie, condividere e sostenere i contenuti del presente documento rappresentandoli
presso le sedi istituzionali preposte, avendo riguardo di trovare una sintesi unitaria a tutela
degli attuali livelli occupazionali e a salvaguardia del buon funzionamento della Pubblica
Amministrazione ai fini dell’efficacia dei servizi resi alla collettività.
9 dicembre 2013
IL SINDACO DEL COMUNE DI: ______________________