Con profondo sgomento, apprendo dal servizio del settimanale “Panorama” che il capitano “Ultimo” è la vittima designata dell’insostenibile apparato burocratico che, perdendosi tra cavilli e stratagemmi che appaiono costruiti “ad hoc”, impedisce al Vicecomandante del Noe, Sergio De Caprio, di aspirare alla promozione a generale.
Non è concepibile che un uomo che ha combattuto Cosa Nostra ed ha dedicato la sua vita alla lotta alla criminalità, non venga nemmeno preso in considerazione per una promozione più che dovuta, ed il mio giudizio al riguardo è impietoso perché ciò rappresenta la palese sconfitta della meritocrazia sacrificata sull’altare di meri pretesti ed alibi.
Da deputato presso l’ARS, ma ancor più da siciliano, mi sento coinvolto in prima persona, e voglio dimostrare in maniera concreta tutta la mia stima al Vicecomandante De Caprio che, con la cattura del boss più spietato che la storia recente ricordi, lo stragista Totò Riina, ha reso alla mia terra un servizio impagabile, infliggendo a Cosa Nostra un colpo ferale.
Non rimarrò dunque inerme e silenzioso di fronte a questa ingiustizia, e ritenendo illegittima l’impossibilità di concedere un avanzamento di carriera che viene negato a De Caprio, annuncio che non solo scriverò personalmente e direttamente al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Generale Gallitelli, per chiedere delucidazioni convincenti e chiarimenti che dovranno essere persuasivi e non legati ai formalismi o vincolati ad inutili minuzie, ma soprattutto mi farò anche promotore di una raccolta firme tra i parlamentari siciliani a sostegno per ribadire la sempre eterna gratitudine della Sicilia nei confronti del capitano “Ultimo”.
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