Matteo Renzi, il "rottamatore", ha avuto l'incarico di formare il nuovo governo dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Che ha accettato, come da prassi, con riserva.
L'obiettivo è un governo di legislatura, perciò prima di sciogliere la riserva «ci prendiamo il tempo necessario». Ha parlato subito di riforme, annunciando la tabella di marcia a partire da febbraio con un lavoro sulle riforme elettorali e costituzionali da portare all'attenzione del Parlamento.
Poi a marzo la riforma del lavoro, ad aprile la riforma Pa, a maggio il fisco. Intanto il premier in pectore deve formare la nuova squadra di governo e trovare un equilibrio di maggioranza. Renzi ha annunciato che le sue consultazioni alla Camera inizieranno domani.
Stasera sarò di ritorno a Roma dopo un salto a Firenze per l'ultimo Consiglio comunale. I colloqui potrebbero andare avanti fino a giovedì.
Il primo leader a congratularsi con Renzi è stato Tony Blair. Poi, dopo lo scioglimento della riserva e il giuramento, venerdì il nuovo presidente del Consiglio dovrebbe andare in Senato e chiedere la fiducia.
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