Un’intervista denuncia da parte del vice sindaco di Gioiosa Marea sulle lungaggini e le miopie della Regione, e nel contempo idee nuove che puntano verso il risparmio, l’innovazione concettuale del territorio e dei suoi servizi.
di Claudia Lentini
La politica diventa attualità, e Teodoro Lamonica, ex segretario regionale CGIL e vice sindaco di Gioiosa Marea, non può esimersi dal dire la sua a seguito del dibattito in corso all’Ars sul superamento delle provincie regionali.
“In questi giorni la discussione in aula all’Ars va avanti lentamente e con molte contraddizioni rispetto alla proposta iniziale - e aggiunge - la proroga dei commissariamenti delle province regionali è una scelta fortemente sostenuta dal presidente Crocetta, che punta verso un nuovo assetto amministrativo tutto da disegnare nell’ottica del risparmio e dell’efficienza ma, che in maniera trasversale viene boicottata dall’Aula”.
Quindi le Province diventano un argomento squisitamente politico, in grado di incidere sugli equilibri partitici e delle stesse lobbie delle segreterie politiche isolane, che già si sentono depauperate di un prezioso spazio gestionale, e che non demordono dall’esserci ancora in qualche modo.
A tal proposito, dopo le esternazioni di alcuni amministratori locali, abbiamo chiesto a Teodoro Lamonica, dal suo punto di vista privilegiato (sindacalista prima, uomo di partito e rappresentante di una sinistra intellettualmente e ideologicamente onesta, ora amministratore comunale) come dovrebbe essere disegnata e, dunque, gestita, la costituenda nuova struttura sovra comunale:
“Si ragiona ormai da molto tempo sul superamento delle province, di come ricostruire aggregazioni di dimensione sovracomunali, di nuovi assetti istituzionali. In un momento come questo, credo sia necessario coinvolgere tutta la classe dirigente, le amministrazioni locali fino alla società civile, passando attraverso le organizzazioni sociali, sindacali e partitiche, in una discussione ampia, per scegliere coscientemente i nuovi assetti – dopo la premessa, il merito per il politico gioiosano - Sono necessarie condizioni di risparmio in termini di spesa ma anche assetti più funzionali allo sviluppo del territorio. Un salto di qualità in termini di servizi da rendere e reale tutela del territorio”.
Varie le ipotesi sull’identità e la nuova geografia territoriale, sulla quale Lamonica afferma: “Senza dubbio la salvaguardia dell’identità storico-culturale del nostro territorio ma anche, una porta sul mare per le popolazioni del centro Sicilia”.
Quindi offre nel suo dire un assist al sindaco di sant’Agata Militello che in questi giorni aveva puntato sulla priorità di definire il Consorzio dei Nebrodi: “Un tema interessante, che deve sviluppare un confronto maturo – afferma Teodoro Lamonica - che non può escludere passate esperienze aggregative, competenze già maturate, spazi e ambiti territoriali già di fatto consolidati, quindi aprire ad un territorio che da Tindari giunga ad Halesa, definendo un triangolo che raccolga i Nebrodi e che giunga alle cittadine dell’entroterra come Troina e Nicosia”.
Poi continuando aggiunge: “Questa è un’occasione storica, da cogliere con la serietà come merita. Perché in questo modo la costa con i suoi servizi, i porti - ma parliamo anche di ferrovie, strade, commercio - diverrebbe un tutt’uno omogeneo con quei centri e quelle aree spesso dimenticate e marginalizzate non solo per geografia, e determinerebbe importanti incentivi verso un nuovo turismo, una nuova economia, un nuovo modo di fare commercio.. sarebbe il giusto modo di ripensare ad un futuro, che va oltre al disegno asfittico e solo sulla carta, dell’esima nuova ‘provincia’”.
Poi conclude: “Per fare questo, abbiamo bisogno di una classe dirigente all’altezza del compito, in grado di sviluppare un’iniziativa autonoma, rigorosa.
Spero, dunque, che le amministrazioni comunali, il Parco dei Nebrodi, gli imprenditoriali, il mondo del sociale, possano contribuire fattivamente, rilanciando questo tipo di sfida. Ribadisco, è un’occasione da non perdere”.
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