Sono oltre 2000 i migranti sbarcati nelle coste siciliane in questi giorni. L’emergenza immigrazione torna dunque prepotentemente nelle cronache isolane. Gli ultimi arrivati sono i 528 migranti sbarcati da poche ore nel porto di Palermo, soccorsi la scorsa notte nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. Tra loro anche 60 minori nordafricani fra i 14 ed i 17 anni.
La situazione si fa sempre più critica e con l’arrivo del bel tempo c’è da aspettarsi un’impennata di ulteriori sbarchi clandestini, mentre le condizioni dei centri di accoglienza temporanea sono sempre più deprecabili e la popolazione locale chiede aiuto allo Stato ed all’Unione Europea, interlocutori purtroppo assenti rispetto a quanto richiesto dall’emergenza.
Il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini analizza l’attuale situazione, intervistata dal Corriere della Sera: “Di fronte all’arrivo di immigrati il Papa ha detto di aprire i conventi. Noi diciamo di aprire le caserme, tanti edifici pubblici”.
“Qui non abbiamo più dei veri centri di accoglienza – prosegue la Nicolini – nè quello di Lampedusa potrà risolvere i problemi perchè, non appena finiranno i lavori di ristrutturazione e riaprirà, avremo appena 450 posti. Declassati da 800 a 450″.
Dunque secondo il sindaco di Lampedusa, “bisogna ripensare ad una strategia completa. Con navi che non debbono salvare i migranti in mezzo al mare, ma che debbono farli salire a bordo nei porti di Tripoli o di altre città africane dopo una selezione, tagliando così il business dei trafficanti”.
Al sindaco risponde il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che parla di fallimento dell’operazione Mare Nostrum e si dice pronto a presentare in Parlamento una proposta di sospensione della stessa. Anche il governatore leghista Luca Zaia interviene: “Mare Nostrum è una sconfitta e un fallimento per tutti: per i profughi, trattati come carne da macello da scafisti senza scrupoli. Per il Governo italiano che ha di fatto messo a disposizione lo strumento ideale per permettere a questi criminali di organizzare al meglio i loro sporchi traffici; per un Europa sempre sorda e lontana”.
Ottemperare la giusta soluzione tra i diritti dei migranti e quelli della popolazione locale non è facile, ma è indispensabile di fronte ad una situazione che rischia di divenire insostenibile. Manca poco alle elezioni europee. L’auspicio è che la Sicilia sia finalmente aiutata dagli organismi sovranazionali nell’affrontare il problema immigrazione.