S'è chiusa con una sonora sconfitta la prima uscita all'Assemblea regionale del Crocetta ter. Il governo, rappresentato in aula dall'assessore al Territorio Maurizio Croce, ne è uscito con le ossa rotte, così come la maggioranza. L'aula ha approvato due emendamenti, una mozione e due ordini del giorno firmati dai 5stelle e dal centrodestra, respingendo l'unico atto, un subemendamento, presentato dalla deputata Mariella Maggio nel tentativo di salvare il salvabile.
Per il Pd in aula erano presenti appena sei deputati, a fronte di un gruppo, il primo all'Ars, che ne conta 19: alla fine Mariella Maggio, Giovanni Panepinto, Fabrizio Ferrandelli, Marika Cirone, Antonella Milazzo e Giuseppe Arancio hanno votato la mozione sulla sospensione delle autorizzazioni per le trivellazioni dopo aver tentato invano di rimediare all'assenza massiccia della maggioranza.
Il malumore tra i democratici per le assenze durante la seduta, espresso anche negli interventi in aula con non poco imbarazzo da parte degli stessi deputati, è stato evidente e potrebbe avere strascichi sulla gestione del gruppo parlamentare. Assenti in blocco invece i parlamentari di Articolo 4, del nuovo Psd di Lino Leanza, mentre l'Udc era rappresentato in aula dal solo capogruppo Mimmo Turano, che ha lasciato sala d'Ercole dopo avere provato, anche lui, a rimediare alle assenze di massa della coalizione che sostiene il governo.
"Il voto con cui l'Assemblea Regionale Siciliana ha detto un chiaro no alle trivellazioni petrolifere nei mari della Sicilia è un grande risultato dei movimenti, dei Comuni e dell'Anci Sicilia, che insieme alle organizzazioni ambientaliste stanno conducendo una battaglia di civiltà e legalità per lo sviluppo sostenibile della Sicilia e contro le speculazioni", commenta il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando.