Nel suo libro «L'Abbuffone», il grande attore italiano Ugo Tognazzi rivelava la sua passione per la cucina: egli era infatti anche un ottimo cuoco, e preparare piatti succulenti rappresentava per lui ben più di un hobby. Sebbene tra le ricette da lui consigliate ve ne fossero alcune anche piuttosto complicate da presentare, il compianto Conte Mascetti di «Amici Miei» rivelava in particolare una passione smodata verso un grande classico della gastronomia italiana: gli spaghetti al pomodoro, piatto che anche Alberto Sordi dimostrava di apprezzare in una famosissima scena della pellicola «Un americano a Roma». La pasta, ma in particolar modo gli spaghetti, fa pare della tradizione culinaria italiana, tanto che è raro trovare qualcuno che non li apprezzi e non li mangi pressoché ogni settimana. Ma la domanda è: tutti questi spaghetti faranno bene?
Per evitare le complicazioni da eccesso di carboidrati che potrebbero subentrare per colpa di una dieta in cui la pasta la fa da padrona i ricercatori dell'Università di Bologna, in collaborazione coi colleghi degli atenei di Granada e del Molise, hanno messo a punto un nuovo tipo di spaghetti che farebbe incredibilmente bene alla salute. La sperimentazione è andata avanti per alcuni anni: ma il risultato finale potrebbe essere di quelli che rivoluzionano la vita delle persone, specialmente a tavola. I superspaghetti creati dagli scienziati in questione sarebbero ricchi di fibre ed antiossidanti, tutte sostanze particolarmente utili per la salute del nostro organismo: più nello specifico, a beneficiarne sarebbe la nostra funzionalità cardiovascolare.
D'altronde, da tempo si conoscono i vantaggi di una alimentazione con più fonti di antiossidanti, principali antagonisti dei radicali liberi, sostanze il cui eccesso porta a sviluppare patologie quali ictus, neoplasia e morbo d'Alzheimer. Le fibre, poi, sarebbero fondamentali per mantenere la linea. Mangiare gli spaghetti senza rinunciare né al gusto di un buon piatto di pasta, né alla propria forma, né tantomeno alla propria salute? Secondo quanto pubblicato dalla rivista specializzata Food Research International forse si può, grazie a questo studio che ha coinvolto, ovviamente, anche ricercatori italiani. D'altronde, chi meglio di noi conosce tutti i segreti di una buona pasta? La procedura per il concepimento di questo prodotto ha portato gli scienziati a separare il cereale in due parti: una più grossa e ricca di fibre e antiossidanti, e una più fine ricca di proteine. Insomma, anche il metodo per ottenere questa super-pasta sarebbe del tutto naturale e privo di OGM o additivi chimici. Pronti alla grande abbuffata?
Fonte notizia:
http://www.msn.com/it-it/salute/