Riceviamo & Pubblichiamo *
Brolo a 360°, il cerchio si chiude, caro Sindaco, lasci da parte orgoglio e presunzione, dimostri con i fatti che vuole bene al paese.
Le dimissioni non sono, né debbono essere, un atto dovuto, ma solo un fatto etico e – cosa ben più importante – un’assunzione di responsabilità, un gesto razionale che prende spunto da quanto in questi anni Lei, la Sua Giunta, gli uomini a Lei più vicini, politicamente parlando, hanno detto in tema di corruzione, furti, ruberie, atti ingiusti, illegittimi, illegali.
Partiamo proprio da lì, consegniamo il paese ad una nuova scelta elettorale, vada a casa a fronte alta.
Oggi, vista la cronaca, letti i giornali, ascoltate le sue “giustificazioni” sarebbe semplicissimo scrivere un comunicato utilizzando un inchiostro di fiele; basterebbe, ci creda, Caro Sindaco, prendere i suoi comunicati, i post del suo Vicesindaco, le esternazioni del Presidente del Consiglio, i giudizi espressi dal suo referente politico principale, l’onorevole Germanà, cambiare i nomi, aggiungere le nuove date e pubblicarli: basterebbe questo!
Il nostro movimento, non è un mistero, è stato da sempre vicino, soprattutto dal punto di vista personale, a Salvo Messina; ci lega un rapporto sereno che spazia fuori dall’ambito politico, e per questo ci ha fatto male ascoltare le sue parole di accusa, quando infieriva – ad avversario politico ormai battuto ,anzi, abbattuto – su questioni personali, sul suo vissuto, incurante se ad ascoltarla erano figli, genitori o altri…ci sono tempi e modi!
Ci ha fatto riflettere – e anche molto – quando abbiamo visto la denuncia penale che ha formulato nei confronti di Salvo Messina, allora ristretto ai domiciliari, come oggi lo è suo padre, perché riteneva che lui, scrivendo una lettera inviata alla Procura e a Lei, avesse infranto la normativa sulla restrizione domiciliare, un reato che se provato avrebbe aperto le porte di ben altre e terribili restrizioni per l’ex sindaco di Brolo, ormai relegato in una situazione che non poteva arrecar danno o nocumento alla macchina amministrativa, né a quella giudiziaria, o compromettere le indagini.
Ma noi siamo diversi, siamo stati abituati a non confondere vicende giudiziarie con vicende politiche, vicende umane e familiari con storie di lavori e affari; non cavalchiamo il lavoro delle Procure, non ci abbandoniamo alle illazioni, ai giudizi temerari.
Siamo fatti di un’altra pasta, attendiamo il giudizio dei tribunali, ne aspettiamo le sentenze fiduciosi anche negli “appelli”.
Oggi noi siamo qui. La osserviamo. Vogliamo capire, insieme a tutti i brolesi, il gioco del doppio-pesismo utilizzato da Lei e dal suo referente politico; vogliamo capire come vi accrediterete, domani, presso le istituzioni che rappresentate.
Oggi non Le chiediamo di valutare e trarre le opportune conseguenze per gli indizi di colpevolezza che, stando a quanto abbiamo appreso dalla cronaca giudiziaria, gravano sulla sua azienda (ripetiamo “sua” perché è lei stessa a definirla tale; per questo nessun atto camerale, ma semplicemente la lettura del suo profilo sul sito istituzionale del Comune di Brolo dove si definisce “…capo dell’azienda edile fondata dal padre”).
Le chiediamo di farlo perché Lei e la sua compagine per raggiungere quel posticino che gli elettori le avevano sempre negato non ha avuto remore a dare inizio alla più grande e grave stagione di odio che la nostra Brolo abbia mai conosciuto e di cui continua a risentire.
Chiediamo a Lei, che è il Sindaco di Brolo, di fare le giuste considerazioni dal momento che non è riuscita a mettere da parte l’odio per i suoi avversari politici, anzi ne rappresenta esattamente l’essenza.
Oggi Le chiediamo le dimissioni, non solo per quello che sta avvenendo ma anche per il fallimento amministrativo che Lei rappresenta. In due anni la sua amministrazione ha fatto precipitare il paese in una sorta di baratro, amministrando “contro” non “per”, scegliendo il dissesto (perché la colpa è sempre di quelli di prima) agendo senza idee e prospettive.
Nel tentativo di annullare il passato, avete scelto di distruggere tutto quello che di buono era stato creato onde evitare che qualcuno si ricordasse e potesse operare un confronto. Così facendo però avete raggiunto un unico grande obiettivo: amministrare un paese fantasma, senza prospettiva di sviluppo e con i cittadini esasperati dalle tasse. Oggi a Brolo serve una stagione di pacificazione sociale perché, se non si parte da questo, il Paese morirà sempre di più. Ora, quindi, senza se e senza ma, Lei deve gettare la spugna, lasciare quel suo posto e dare, almeno, l’impressione di voler davvero bene al suo Paese. La sua ostinazione – oggi – determinerebbe una nuova campagna distruttiva per Brolo, lascerebbe spazio ai “becchini” !
Metta da parte orgoglio e principi e dimostri con i fatti che ci tiene realmente al suo Paese.
Movimento 360° per Brolo
Comunicato Stampa