CENTURIPE. Aula del Quirinale. Fa ingresso il presidente della Repubblica. Ad attenderlo studenti di Centuripe. Un incontro tra siciliani. Tra persone di grande cuore, di straordinari propositi. Un incontro tra il mondo dei piccoli e quello dei grandi, per capire meglio, per capirsi e crescere in sinergia. Perchè l’Italia che cresce non può prescindere dal confronto tra le generazioni, e dalle loro aspettative.
“Buon giorno e benvenuti. Vedervi così numerosi è una festa” le parole di Mattarella. L’approccio informale crea un clima disteso tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e gli alunni della classe quinta dell’Istituto comprensivo Filippo Ansaldi di Centuripe. Il Presidente della Repubblica – nell’ambito di un percorso di cittadinanza attiva che avvicina gli studenti alle Istituzioni – ha incontrato nei giorni scorsi, al Palazzo del Quirinale, alcune delegazioni di alunni di Scuole Primarie italiane. Su scala nazionale le scuole prescelte sono state 10. Tra queste gli alunni della classe 5^ C dell’I.C. “ F. Ansaldi” di Centuripe.
Una vera soddisfazione per la dirigente scolastica Agata Rainieri la cui scuola è stata selezionata tra migliaia di altre. “Gli alunni, nell’ambito delle attività di italiano – spiega l’insegnante Concetta Roccella, avevano invitato il presidente Mattarella a visitare il nostro paese, Centuripe. Mattarella ha accolto di buon grado l’invito e lo ha ricambiato invitando gli alunni a partecipare ad una manifestazione ufficiale. Ad accampagnarli nella visita la dirigente scolastica Agata Rainieri e le docenti Concetta Roccella e Franca Paladino. Alessia Trovato ha esordito chiedendo: “Cosa le piace di più del suo lavoro, Presidente?”.
Incontri come questi. La platea esplode in un fragoroso applauso. E Mattarella vuole confutare qualsiasi perplessità possa essere legata al dubbio che le sue parole possano essere solo da protocollo. “E’ davvero così – chiarisce Mattarella -. Non è una battuata per farvia piacere. E’ davvero così. Di fatti, durante l’udienza il Presidente ha risposto ad alcune domande poste dagli alunni mostrando un caloroso senso di accoglienza che ha lasciato tutti i partecipanti entusiasti”, spiega l’insegnante.
“Incontro tante persone di tanti ambienti diversi, bambini, adulti, anziani, faccio molte visite in molte città del nostro paese, incontro qui a Roma, al Quirinale, o in altre città, persone che lavorano , imprenditori, universitari, scuole, persona che si occupano della propria famiglia, che sono impegnate nel volontariato, persone di ogni ambiente, questo mi permette di conoscere i nostri concittadini e quindi l’Italia, ed entrare in contatto con il nostro paese – spiega Mattarella -. Incontri così mi permettono di ascoltare i desideri , le aspettative, le aspirazioni dei nostri concittadini, e le anche le loro difficoltà, le loro sofferenze.
Mi permettono di ascoltare le loro idee, quello che si aspettano, che suggeriscono. E’ un modo per entrare in comunicazione diretta anche se con singole parti con singole persone, in contatto diretto con il nostro paese, di conoscere questo magnifico paese che abbiamo, che è l’Italia, e di cercare di interpretarlo al meglio. Ed è appunto con incontri come questo come con persone adulte sono il momento più bello tra le cose che faccio perchè entro in comunicazione diretta con quello che la nostra comunità vuole. E alla successiva domanda di una bimba della primaria di una scuola di Chieti su. “Come possiamo essere bravi cittadini?”, Mattarella, risponde con semplicità, ma cn grande determinazione. “Non c’è una ricetta, ma sicuramente un buon cittadino è colui che rispetta le regole del vivere civile. Un po come avviene in classe, o alla fermata dell’autobus, o all’ufficio postale. Rispetto non è fare i furbetti cercando di superare la fila alla fermata dell’autobus o all’uffcio postale – spiega -. I buoni cittadini rispettano il proprio turno.
Chi scavalca tutti, non rispetta le regole, non rispetta l’altro. Così non si può vivere bene. Nessuno può pretendere di forzare le condizioni a proprio vantaggio, agendo a danno dell’altro perchè questa non è una regola è una prepotenza. Rispettare le regole significa poter esigere rispetto per se stessi. E certamente non basta rispettare le regole, occorre qualche cosa in più. I cittadini siamo tutti, essere concittadini, ossia cittadini insieme, e vivere insieme significa farsi carico delle esigenze di tutti non soltanto quindi soddisfare le proprie esigenze, ma farsi carico anche delle esigenze degli altri.
Graziella Mignacca