Alle ore 20.00 una voce misteriosa ha fermato la cittadina brolese per qualche minuto. Un audio messaggio ha richiamato l'attenzione dei numerosi passanti che, intenti a discutere o fare acquisti sulla nazionale e dintorni, si sono fermati ad ascoltare una voce baritonale, cordiale, quasi sovrannaturale, che ha sorpreso e sconvolto i presenti.
Prima, però, l'Inno della Regione Sicilia che ha risuonato per tutte le strade di Brolo. Subito dopo una sorta di “cambio di frequenza”, la voce ha salutato cordialmente i cittadini.
“Buona sera Brolesi, vi prego di scusarmi per questa interruzione. Apprezzo il benessere della routine quotidiana e ne godo come chiunque altro, ma in questo istante per questa terra deve iniziare un riscatto decisivo.”
Arrivati a questo punto si iniziano ad aprire i balconi. Gente si affaccia alle finestre incuriosita per captare il messaggio. La voce non si è identificata.
Ha detto “E' il vostro Capitano che vi parla; non abbandonate la nave che è la nostra amata Sicilia”, di certo in riferimento alla strage della Costa Concordia.
Ha poi continuato “Per anni hanno cercato di metterci a tacere, di toglierci la possibilità di parlare, di esprimerci. In questo momento qualcuno potrebbe avere paura, temendo che si possano fare chissà quali rivelazioni; ma in realtà quello che farò e solo rimembrarvi ciò che già sapete.” Al che si è iniziato a capire il tutt un messaggio di riscatto, di liberazione, di speranza. “Se state cercando il colpevole di tutto questo, guardatevi allo specchio.”
La voce ha poi incitato a “perseguire la verità”. Ha aggiunto una sorta di esame di 150 anni di storia martoriata della Sicilia aggiungendo che non serve mettere in ginocchio questa terra inutilmente, ma che la vera “rivolta siciliana deve essere di tipo culturale e sociale”. “La paura ce l'abbiamo tutti, ma il coraggio diventa necessario, altrimenti la nave affonderà.”
Un appello ai brolesi: “Risvegliatevi!” Ha poi voluto ringraziare i cittadini e i commercianti per i recenti segnali di risveglio che hanno contraddistinto la cittadina messinese. Concludendo, mentre tra i presenti si intravedeva qualche lacrima di commozione, ha aggiunto “bisogna poter guardare i propri figli e donargli degli sguardi di speranza; che una madre e un padre possano donare la certezza di un futuro nella terra in cui è nato, in cui sono seppelliti i propri avi dove seppellirà i suoi genitori e dove chiederà al proprio figlio di essere seppellito.
Così si è chiuso il tutto con le ultime parole: “Non abbandonate la nave. Restiamo insieme.” Un gesto particolarmente suggestivo, di quelli che si vedono solo al cinema; chiaro segnale di risveglio in un paese in progresso. |
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