La famosa voce, quella di due settimane fa, è tornata a farsi sentire. Ha scelto nuovamente il sabato per proclamare il fono messaggio; ma questa volta anche in Via Trento, Piana di Brolo, Mersa, Parrazzà, Iannello Basso e Iannello Alto.
Alla stessa ora della volta scorsa, tra le 19.55 e le 20.15, simultaneamente nei luoghi sopracitati, la voce ha nuovamente interagito con i cittadini brolesi, introdotto dall'Inno della Regione Sicilia.
Il messaggio, questa volta, è stato molto chiaro e diretto.
"Levate la testa e pensate al domani o questo paese morirà".
Un invito alla lotta; quella che si fa giornalmente, la lotta pacifica, il desiderio di cambiare, la rivolta culturale, la rivincita e il riscatto.
Ha poi inneggiato allo spirito forte di sicilianità che "non deve mirare a scissioni politiche, a secessioni o a distruttive indipendenze, ma che deve solo dare il permesso a questa terra di poter mettersi alla pari con le regioni del nord, affinché si possa gareggiare con le stesse armi".
Ha poi alzato la voce contro i politici, definendoli “dipendenti apatici e vecchi di una politica che non vogliamo più.”
Ha invitato i cittadini a pretendere dalle istituzioni locali, regionali e nazionali maggiore serietà per far fronte al periodo di crisi sociale e morale attuale, che rischia di compromettere gli equilibri naturali di un sistema paese già precario.
“Uscite, riunitevi, discutete, confrontatevi. Non rimanete nelle vostre case, davanti ad un computer a subire passivi le vergogne propinate dai mezzi di informazione, da gente indegna, sia a livello locale che nazionale, che continua a tutelare solo i propri interessi.”
Ha poi ammonito gli intellettuali sani e retti della nostra terra.
“Sono pervasi da una sorta di rassegnazione che sfocia nell’isolamento. Andateli a cercare: porta a porta; ma nel vero senso del termine. Trovate le sedi opportune per potervi confrontare. Create gruppi spontanei di rottura col passato, affinchè questa terra possa acquistare nuovamente il suo orgoglio, si, l’orgoglio di essere siciliani.”
Ha poi invitato a rimanere accanto ai politici coscienti e consapevoli della propria funzione, di qualsiasi colore o schieramento e che non utilizzano la politica per gli interessi personali e degli amici.
“Non è moralismo e idealismo propagandistico, come molti in questo paese sono abituati a fare; giovani e meno giovani, professionisti e pseudo. La politica non è partitocrazia. La politica è l’amor di patria, di terra, di radici e di tradizioni … e questa Sicilia ci è Madre e non possiamo deluderla.”
Si è così chiuso il messaggio, tra il rinnovato stupore e l’incredulità dei presenti per la suggestività dell’accaduto. |
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