Quattro milioni e mezzo di siciliani andranno dunque alle urne Domenica 28 Ottobre prossimo, turno unico con un solo giorno a disposizione per il voto per eleggere il successore di Raffaele Lombardo, dimessosi dalla carica a fine Luglio a seguito dell’inchiesta, ancora aperta, che lo vede coinvolto per presunto concorso esterno in associazione mafiosa, ed i 90 deputati che siederanno tra i banchi del parlamento siciliano a Palazzo dei Normanni.
Adesso c’è anche il crisma dell’ufficialità con la
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione del decreto
d’indizione dei comizi per l’elezione del presidente della Regione
Siciliana ed i deputati del’assemblea regionali.
Il decreto pubblicato in Gazzetta definisce anche l’attribuzione degli 80 seggi per provincia, salvo premio di maggioranza, con Palermo e Catania le più rappresentate, rispettivamente con 20 e 17 seggi, mentre la provincia di Messina che assegnerà 11 seggi.
La legge definisce anche chi può candidarsi. Il principio di ineleggibilità è valido per gli assessori comunali e provinciali, per i sindaci di comuni con più di ventimila abitanti, per i presidenti delle Province e per tutti i dirigenti generali della Regione. Esclusi, inoltre, i componenti dei consigli d'amministrazione delle aziende partecipate e degli enti della Regione.
E ancora i segretari particolari dei ministri, degli assessori regionali e del presidente della Regione. Incandidabili anche i direttori e dei dirigenti amministrativi delle Asp ed i rappresentanti di strutture convenzionate con la Regione.
Nel mondo dell'imprenditoria sono ineleggibili tutti i dirigenti, i rappresentanti legali e amministrativi di tutte quelle società vincolate alla Regione che si sono aggiudicate bandi o appalti pubblici, i presidenti dei comitati provinciali e regionali dell'Inps, gli ufficiali, i generali, gli ammiragli e il capo della polizia.
Per tutti c’è comunque la via d’uscita delle dimissioni dalla propria carica attuale entro i prossimi dieci giorni.
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