Nei giorni 31 agosto, 1 e 2 settembre 2012 si è tenuta nei locali del circolo culturale “quelli di via S. Giovanni 13” a Gioiosa Marea la mostra “Bioarchitettura oggi”.
La mostra è stata inaugurata il 31 agosto alle ore 19:00, hanno relazionato l’Arch. Rosanna Lamonica (socio INBAR e delegato zona Nebrodi), l’Arch. Anna Carulli (presidente della sezione INBAR di Messina e Coord. INBAR Sicilia) e I’ing. Maria Grazia Giardina Papa (Assessore Comune di Gioiosa Marea con delega allo Sviluppo Sostenibile).
Durante l’incontro sono stati illustrati i principi sui quali si fonda la bioarchitettura: la biocompatibilità (mantenere attenzione alla salute delle persone nel corso dell’intero processo, dalla produzione alla dismissione) e l’ecosostenibilità (cioè la consapevolezza che non è giusto né opportuno sprecare energia e risorse). Si è posta particolare attenzione all’importanza della riscoperta del “genius loci”, perché ogni azione volta al miglioramento ambientale ed allo sviluppo sostenibile di un territorio, passa attraverso la consapevolezza delle risorse naturali ed antropiche del territorio e di chi lo vive quotidianamente.
Per riscoprire l’identità locale, basta guardarsi intorno, il nostro territorio è costellato di innumerevoli esempi di architettura rurale ed in essa vi sono in forma embrionale i principi della bioarchitettura, il connubio perfetto tra uomo e natura. Amara costatazione della rottura di questo rapporto equilibrato sono le nostre zone d’espansione, in cui l’architettura è anonima o monumento di se stessa, slegata dal contesto ambientale.
Le abitazioni sono divenute nel corso della storia dei semplici contenitori, il riscaldamento è stato affidato esclusivamente alle fonti energetiche esterne all’edificio, senza pensare in alcun modo al contenimento dei consumi energetici, compito che l’involucro edilizio deve svolgere impedendo lo spreco di energie e risorse. Occorre quindi riscoprire i principi fondamentali come l’ombreggiamento, la ventilazione, l’isolamentotermico, il raffrescamento, la deumidificazione, la riduzione dalle dispersioni termiche, l’illuminamento naturale, la captazione solare, recuperando anche soluzioni architettoniche millenarie nate dall’adattamento ambientale delle più diverse etnie.
Oggi siamo circondati da materiali nocivi presenti sia all’interno che all’esterno delle nostre abitazioni, la qualità dell’aria indoor e outdoor è un bene prezioso e, quando risulta inquinata da polveri o da gas tossici, risulta essere un fattore di rischio ben conosciuto per malattie respiratorie e cardiovascolari, l’istituto Nazionale di Bioarchitettura svolge da oltre un ventennio su tutto il territorio nazionale un importante ruolo di sensibilizzazione e formazione su queste tematiche. Per la prima volta quest’anno l’INBAR in collaborazione con SACERT e SICILFIERE ha istituito, il premio marchio di qualità ambientale, rivolto al concetto di progetto ecologico che non deve esaurirsi nell’edificio ecosostenibile ma deve avere al centro l’uomo, la qualità sociale del vivere e la sua appartenenza al luogo geografico, in questa occasione sono stati presentati i progetti vincitori.
È stato inoltre presentato uno dei progetti vincitori del premio RI.U.SO 01 che prevede la “riqualificazione ex cava di pomice e sistema energetico integrato – isola di Lipari (Me)”. L’idea progettuale si è sviluppata considerando i vecchi processi produttivi e le relative strutture. Il progetto prevede il recupero degli ex edifici industriali in cui è prevista una stazione talassoterapica che utilizzerà l’acqua di mare a ciclo aperto, nel complesso che si affaccia direttamente sul mare, mentre per le volumetrie poste più in alto rispetto alle prime, si prevede una Stazione Termale con acqua dolce a ciclo chiuso, oltre alla realizzazione di alcuni nuovi edifici per lo sfruttamento dell’energia geotermica. I pontili esistenti saranno ristrutturati e coperti con pannelli fotovoltaici; al disotto dei pontili verranno collocate pompe galleggianti a pistone, che permetteranno di pompare l’acqua fino al deposito senza consumare energia elettrica. Sul fondo del mare, tra i pali dei pontili, saranno collocate turbine ad asse verticale o orizzontale che produrranno energia elettrica sfruttando le correnti.
Sono state infine illustrate le soluzioni a livello impiantistico (solare termico, solare fotovoltaico, impianti di riscaldamento radianti) più adeguate nell’ottica del contenimento del risparmio energetico. Oggi non si può prescindere dal considerare il “sistema edificio-impianto” come un tutt’uno, nel rispetto della sostenibilità e del risparmio energetico, non più a due fasi separate (fase di progettazione e realizzazione dell’edificio), essendo tutto ciò non solo un obbligo di legge, ma soprattutto un obbligo morale nei confronti delle generazioni future, garantendo loro la possibilità di soddisfare i propri bisogni. A conclusione si è sottolineata l’importanza del ruolo degli enti pubblici (Comune, Provincia e Regione) i quali dovrebbero essere i primi a promuovere il rispetto dell’ambiente, inserendo nei loro regolamenti i principi fondamentali della bioarchitettura. |
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