FICARRA (ME) - UN LIBRO PER LO SFORTUNATO PAOLO GULLÀ. SABATO SI REPLICA A BROLO
DATA NOTIZIA: 28/12/2012 - FONTE NOTIZIA: www.gazzettadelsud.it
 
“Storia di un “Angelo” volato in cielo troppo presto”. Questo il titolo del libro dello scrittore e commediografo di Longi Umberto Russo, presentato a Ficarra, presso Palazzo Busacca, dedicato alla memoria del giovane Paolo Gullà, di Brolo, scomparso a seguito di un incidente stradale, in contrada Santa Carrà di Capo d’Orlando, nella scorsa estate. 

“Sicuramente lui è sceso dal Cielo a rendere magica la presentazione del romanzo”, ha detto Umberto Russo. Ed infatti Paolo Gullà sembrava essere presente nel corso della presentazione alla quale hanno presenziato i genitori Pippo e Nunziatina, il sindaco di Ficarra Basilio Ridolfo, l’assessore comunale di Brolo Giuseppe Magistro ed il consigliere comunale brolese Irene Ricciardello. Presenti anche il dott. Giuseppe Pruiti e la moglie, di Naso, accomunati dallo stesso destino di avere perso la figlia, Emanuela, in un incidente d’auto il 4 settembre 2007.

Tante parole nel corso della serata, ricordi, un video musicale, immagini di Paolo calciatore, lui che amava la Tiger Brolo per la quale giocò e l’Inter e tanti gesti d’amore. Il ricavato del libro sarà devoluto ai genitori di Paoletto, come tutti chiamavano affettuosamente lo sfortunato ragazzo, per realizzare opere di bene da intitolare al proprio figlio. “Questo romanzo – è scritto nella prefazione - vuole essere un umilissimo omaggio alla memoria di un ragazzo dai riccioli biondi, amato, adorato e benvoluto da tutti.

L’autore ha inteso romanzare proprio questo amore, questa luce, che si sprigionavano intensi e colorati da Paoletto Gullà. Ogni dramma, ogni tragedia, si porta con sé gioie e sorrisi e lascia dolori e disperazioni. Ma è anche vero che nulla può contro l’affetto di chi ha conosciuto questo meraviglioso, stupendo, straordinario ragazzo; così come non riuscirà a togliere dal ricordo di chi vive e di chi lo vuole ricordare neppure il più piccolo briciolo di ricordo o di affetto. Mai un figlio dovrebbe essere strappato all’amore di una mamma e di un papà.

Per nessun motivo al mondo. Per nessuna ragione al mondo. Perché non è nell’ordine naturale delle cose. Se avviene il contrario, quest’ordine naturale delle cose, non solo viene stravolto nella sua vera essenza, ma viene ad essere privato del suo significato originario, slegato da “Quel Destino” che tutto preordina e stabilisce”.
g.l

 
 
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