La notizia ha del clamoroso e attende conferma dagli esperti. Nel comune
di Floresta, ed esattamente in contrada Lipurino, sarebbe stata
scoperta una bocca dalla quale fuoriescono fumi e zolfo, una tipica
caratteristica delle aree vulcaniche.
La scoperta è stata fatta dalla
Forestale. Un addetto avrebbe notato, in un’area impervia e stracolma di
neve, una macchia nera sul terreno. A quel punto, avvicinatosi, ne ha
avuto la conferma: la neve si era sciolta tutto intorno proprio per via
del calore. La bocca in superficie ha un diametro di circa un metro e
trenta, una conformazione ad imbuto rovesciato, calando una sonda si è
potuto orientativamente capire che la profondità è notevole,
probabilmente superiore ai 150 metri.
Prontamente avvisato il sindaco
Nello Marzullo, si è provveduto a recintare la zona mentre sono stati
già avvisati l’Ispettorato Forestale e il Parco Nebrodi. Richiesto
l’intervento degli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia di Catania per accertare la natura di quello che
sembrerebbe un geyser o comunque una cosiddetta manifestazione di
“vulcanismo secondario”, saranno gli esperti a stabilirlo con certezza.
Ed in effetti tutta la zona non dista molto né dall’Etna né dalle Eolie,
il territorio, già ad alto rischio sismico, risente probabilmente
dell’attività eruttiva del vicino vulcano catanese e dello Stromboli,
particolarmente attivi nei giorni scorsi. Chi frequenta quelle zone,
dove generalmente si va per funghi, avrebbe addirittura confermato che
questa bocca non sarebbe l’unica. Ed allora sarebbe il caso di
approfittare del periodo invernale con il terreno ricoperto di neve per
individuare facilmente eventuali altre bocche visto che sarebbero
immediatamente riconoscibili dalle improvvise macchie nere.
L’area
interessata dista circa 2 km dal centro abitato, ad ovest del paese, sul
versante tortoriciano, molto difficile da raggiungere. E’ possibile
arrivarci prima con un fuoristrada, poi a piedi per un lungo tratto. C’è
attesa per la visita degli esperti, quasi certamente in settimana
sapremo se nel cuore dei Nebrodi esiste attività vulcanica. |
|
|