È una smart di colore giallo la macchina affondata nel porto di
Reggio Calabria e ritrovata dai sommozzatori - ad una profondità di
circa 15 metri - questa sera con, all'interno, i resti di un cadavere.
Nonostante per le conferme ufficiali si debba attendere il test del Dna,
un primo nome è già stato dato: il corpo potrebbe appartenere
all'imprenditore Francesco Calabrò, scomparso nel 2006 proprio a bordo
di una smart gialla.
Calabrò è il fratello del collaboratore di
giustizia Giuseppe Calabrò, condannato con sentenza definitiva alla pena
dell'ergastolo per l'omicidio di due carabinieri, Antonio Fava e
Giuseppe Garofalo, nel 1994, e per il ferimento, avvenuto in due episodi
distinti, il 2 dicembre 1993 ed il primo febbraio 1994, di altri
quattro militari: Vincenzo Pasqua, Silvio Ricciardo, Martolomeo Musico' e
Salvatore Serra.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile, i vigili
del fuoco ed il personale della Capitaneria di porto, che indagano sul
relitto dell'auto e sul cadavere al suo interno.