Dopo quella che tutti hanno considerato una sorta di prova generale,
perfettamente riuscita, l’iniziativa voluta dall’amministrazione
Comunale – il Mercato del Contadino - si istituzionalizza.
Due appuntamenti – fissi – al mese, primo e terzo sabato che a
giugno sono esattamante l’1 ed il 15, dalle ore 8,30 sino alle 13,00
per scoprire i sapori dell’orto, quelli a Km zero.
Il primo appuntamento, l’11 maggio, ha richiamato tanta gente con un ottimo l’indice di gradimento.
Tutti alla ricera dei prodotti da “filiera corta”.
Un successo che ha gratificato tanti e sopratutto Peppino Magistro, l’assessore al commercio,
che ha fortemente voluto e perorato l’inizitiva, tessendo una serie di
rapporti ed incontri direttamente con i produttori che provengono da
tante zone dei Nebrodi, portando a Brolo, primizie dell’orto, ma anche
conserve, formaggi, lumache, marmellate, miele e salumi.
Nel primo appuntamento erano state tredici le aziende presenti al
palatenda, ed a queste se ne protebbe aggiunge qualche altra già al
prossimo appuntamento che si spera richiami ancora “massaie”, curiosi,
amanti del tutto genuino, ma anche ristoratori, non solo brolesi.
Il mercatino brolese vuole essere uno spaccato di ruralità. L’idea,
ovviamente non originale, ma è avvertita da tanti come una necessità ed
ha trovato nell’amministrazione comunale di Brolo un attento
inrterlocutore.
Il mercatino – spiega l’assessore Magistro – nasce con la voglia di
sostenere i buoni prodotti locali e dei Nebrodi, favorire il rapporto
diretto tra consumatore e produttore ma anche sviluppare una nuova
economia puntando verso risparmio, l’economia evitando gli sprechi.
Infatti il mercatino dei prodotti agroalimentari sarà dedicato
esclusivamente ai ‘prodotti a km0’ ovvero a quella ‘filiera corta’ la
cui vendita avviene in un’area vicina quella di produzione, e comunque
aperto a prodotti non destinati alla grande distribuzione, nè
commercializzati attraverso altri “passaggi”.
Con quest’iniziativa si punta dunque alla riduzione dei passaggi che
altrimenti intercorrerebbero tra il produttore ed il consumatore
determinando anche un netto abbattimento delle spese legate alla
distribuzione e al trasporto.
I vantaggi derivanti dalla filiera corta sono notevoli e si
evidenziano non solo nella riduzione di fattori legati ad inquinamento e
riscaldamento globale, come l’emissione di anidride carbonica dovuta ai
trasporti e l’impiego di imballaggi per la distribuzione, ma anche
nella possibilità di acquistare prodotti nostrani, più freschi e di
stagione, che conservano tutte le proprietà organolettiche.
“Scegliere di acquistare generi alimentari a km0 – afferma Magistro –
è una scelta più sostenibile per l’ambiente, più economica ed in grado
di valorizzare le realtà locali”.
Il km0 diventa, pertanto, una prospettiva diversa con cui
approcciarsi agli acquisti sposando una filosofia più ampia di consumo
critico in cui ogni consumatore è consapevole della necessità di operare
una scelta, al momento dell’acquisto, che tenga conto di fattori
diversi dalla mera propaganda pubblicitaria con cui le aziende possono
sponsorizzare molti prodotti.
Per chi intende far propria la filosofia della filiera corta non
resta dunque che scoprire il mercatino di Brolo e comprare alimenti che
provengano dalle realtà dell’hinterland.
Mangiare a KM zero dunque sta diventando una tendenza sempre più
diffusa dove, accanto alla crescita di una coscienza ambientalista,
sembra emergere anche il buon senso di trovare la qualità degli alimenti
comprandoli vicino a casa.
D’altra parte, come sostiene Al Gore “E’ stato stimato che un pasto
medio percorre più di 1.900 km per camion, nave e/o aereo, prima di
arrivare sulla nostra tavola, quindi è molto più ragionevole comprare
alimenti che non devono fare tutta quella strada perché ci vogliono più
calorie di energia per portare il pasto al consumatore di quanto il
pasto stesso provveda in termini nutrizionali, senza contare gli effetti
sull’atmosfera e sui cambiamenti climatici provocati dall’emissione di
gas ed effetto serra”.